Come è noto ormai da giorni la riforma delle Pensionipraticamente non ci sarà, è difficile immaginare un cambiamento della riforma Fornero,perché il ministro del lavoro Enrico Giovannini ha più volte detto che non cisono le coperture per il cambiamento.

L'attuale sistema previdenziale italiano, che si basaappunto sulla riforma Fornero, consente effettivamente un notevole risparmio perle esigue casse dello Stato, anche se dal punto di vista sociale moltisono gli aspetti che andrebbero quanto meno corretti, Giovannini ha peròprecisato "non si andrà al di là di qualche piccolo ritocco".

Coloro che premono per un maggiore riconoscimento al momentosono i lavoratori precoci e usuranti: i primi se nulla sarà modificato maturerannoi requisiti per andare in pensione dal 2014 a 42 anni e 6 mesi di contributi per gliuomini e 41 anni e 6 mesi per le donne, sarà necessario lavorare un mese in piùper la pensione anticipata e con penalizzazioni per chi non ha ancora 62 annidi età.

I dipendenti di aziende private che effettuano un lavorousurante potranno andare in pensione al compimento di 61 anni a patto che lasomma di età e anzianità di carriera raggiunga la quota di 97, per i lavoratoriautonomi la quota sale a 98.

Altri punti interrogativi da sottoporre a verifica riguardano i contributifigurativi, donatori di sangue, la legge 104 che disciplina in termini diregime pensionistico i diritti e i doveri dei familiari dei disabili e laposizione dei quota 96.

Insomma il tema della Riforma delle pensioni suscita moltepolemiche, questa settimana si attende l'approvazione della Legge di Stabilità 2013-2014che potrebbe quanto meno contenere alcune norme sulle pensioni.

Purtroppo però, nonostante gli accesi dibattiti sul tema della riforma Fornero, non sarà cambiata la legge, che secondo stimefino al 2021, dovrebbe portare nelle casse dello stato 93 miliardi di euro. Nessuna modifica sostanziale dunque, nonostante l'amarezza di molti lavoratoriche confidavano nella riforma delle pensioni.