Al problema ancora da risolvere dei Quota 96, degli esodatie dei lavoratori precoci, si aggiunge anche quello dei donatori di sangue,ovvero quelle persone che, nel corso della loro attività lavorativa si sonoassentati dal lavoro per donare il sangue.

È stata la Riforma Fornero ad introdurre l'allungamento del conteggio dei giornilavorativi per il semplice motivo che, secondo l'ex ministro del Lavoro ElsaFornero, i giorni di permesso presi per donare il sangue non sono ritenutivalidi. Per questa ragione, infatti, i donatori di sangue che si sono assentatidal lavoro, saranno costretti a recuperare i cosiddetti contributi figurativi.

Lalegge Fornero, contenuta nel decreto Salva Italia del 2011, aveva lasciato idiritti legati alla malattia, all'infortunio, alla leva militare e alla CassaIntegrazione Guadagni, trascurando però, i permessi lavorativi dei donatori disangue che, prima dell'approvazione della tanto discussa legge, concorrevano lacalcolo dell'assegno pensionistico.

Questo fa sì che nei soggetti coinvolti si presenta ilgrave problema del raggiungimento deirequisiti pensionistici. Sono due le alternative che fanno discutere tanto:lavorare per i giorni mancanti, o andare incontro ad una riduzione pari al 2 %dell'assegno pensionistico mensile. Numerose sono state le lamentele da partedelle associazioni di volontariato Avis e Fidas, che subito sono scesi incampo, avviando un'iniziativa normativa con la speranza di ripristinare ilproblema.

È la stessa Fidas (Federazione Italiana AssociazioniDonatori di Sangue), infatti a rammentare che, la normativa riguardante idonatori di sangue, prevede il riconoscimento dei contributi a scopipensionistici per la giornata in cui si è compiuto il gesto solidale. Si trattadella legge 219/05.

"A questo punto, non ci resta che appellarci ai nostriparlamentari presenti a Roma.

Serve innanzitutto un gesto concreto da parte delSenato che corregga in prima battuta la norma e poi che venga fatto altrettantoalla Camera. Insomma non c'è tempo da perdere"- precisa Felicione Medeot,presidente regionale della Fidas di Friuli Venezia Giulia.