Non vi saranno apportate modifiche alla riforma dell'exministro, Elsa Fornero. A confermarlo è l'attuale ministro del Lavoro, EnricoGiovannini, secondo il quale, una controriforma sarebbe incompatibile con iconti dello Stato, perché eventuali penalizzazioni non riuscirebbero a coprirela spesa pubblica.

Nonostante le varie proposte avanzate in Parlamento, quindi,non verrà presa in considerazione la possibilità di una maggiore flessibilitàdi uscita dal mondo lavorativo. Secondo quanto affermato dallo stessoGiovannini, infatti, il Governo sta formulando nuove ipotesi, ma rimanecomunque contrario ad una riforma che possa andare a modificare la Legge Fornero.

Dagli studi effettuati dall'esecutivo, si evince, un nuovomeccanismo di accumulo dei contributi per i soggetti che entrano tardi nelmondo del lavoro, con maggiore riferimento anche a coloro che svolgono lavorisaltuari. "Se l'economia e l'occupazione non crescono, non c'è sistemapensionistico che possa reggere". – spiega Giovannini, durante l'audizioneparlamentare alla Camera.

Inoltre, il Ministro del Lavoro, sembra propenso ad attuaredelle modifiche per quanto riguarda la rivalutazione per le Pensioni chetoccano circa i 1.500 euro mensili, introdotta nel decreto Salva Italia delGoverno Monti nel 2011. Dal 2014, infatti, sarà confermato il blocco dellerivalutazioni per i redditi derivanti da pensioni che sfiorano i 3 mila euro mensili.

La rivalutazione verràeseguita in formula piena fino a tre volte il minimo, al 90 % fra tre e cinquevolte il minimo e al 75 % fra cinque e sei volte.

Ciò potrà generare molti risparmi che verranno utilizzatiper gli interventi sull'occupazione e sul problema esodati, per i quali sonostati già destinati 10,4 miliardi di euro, mentre per altri 6.500 esodati,rientranti nella quarta salvaguardia, sono stati stanziati circa 600 milioni,tutelando circa 136.500 persone.