Riforma Pensioni, esodati: Giovannini attaccato da SEL, e più precisamente dall'onorevole Titti Di Salvo. Il motivo delle critiche è il nodo esodati, da risolvere una volta per tutte, il riconoscimento di differenti trattamenti previdenziali in base al tipo di lavoro e, più in generale, la necessità di cambiare la riforma pensioni Fornero.

Per quanto riguarda la riforma pensioni gli esodati sono sempre tra i soggetti maggiormente al centro del dibattito. Dopo la presa di posizione di Giovannini (non vi sarà una controriforma delle pensioni) e la dichiarazione di un nuovo decreto sugli esodati "alla firma dell'economia", il ministro riceve le critiche di SEL.

Ha dichiarato Di Salvo: "Abbiamo chiesto certezza sui numeri, sulle risorse e sulla volontà del governo. Ad oggi invece dal Ministero non è stata ancora quantificata la reale platea degli esodati né i tempi per risolvere il problema, impegno preso da Letta nel suo insediamento. L'aumento dell'età pensionabile della legge Fornero secondo l'Inps porta 93 miliardi di risparmi in 10 anni, al netto dei 10 miliardi utilizzati per gli esodati. La Ragioneria aveva preventivato risparmi per 22 miliardi in 10 anni. Ci sono dunque ampi margini non solo per risolvere strutturalmente il problema degli esodati".

Per l'onorevole di SEL sul tema riforma pensioni ed esodati si parla anzitutto della riforma Fornero, che comporta tutta una serie di ingiustizie da "sanare", poi di casi più specifici: la risoluzione definitiva del problema esodati ma anche il riconoscimento di trattamenti specifici in base alla tipologia di lavoro (si pensi al problema dei lavoratori precoci e di chi ha svolto lavori usuranti), nonché della necessità di riconoscere contributi figurativi per maternità e lavori di cura, e di pensare anche ai giovani.

La riforma pensioni o meglio gli interventi sulle pensioni, sui tanti nodi creati dalla Fornero, continua a mantenere acceso il dibattito. C'è chi, come SEL e come molti cittadini italiani, continua a spingere affinché non ci si nasconda dietro piccoli (seppur importanti) interventi, ma si rimetta mano in modo organico al nostro sistema previdenziale.