In materia riforma Pensioni, la Legge di Stabilità non presenta novità eclatanti: chi si aspettava modifiche sostanziali al sistema previdenziale è rimasto senz'altro deluso.

Il governo Letta ieri, 15 ottobre, ha approvato in materia pensionistica solo alcuni provvedimenti, peraltro già parzialmente annunciati dal ministro del lavoro Enrico Giovannini negli scorsi giorni. E alcuni dei temi più caldi del dibattito sulle pensioni non sono stati toccati. Vediamo insieme le misure varate e le questioni ancora aperte.

Capitolo esodati - si attendevano provvedimenti concreti, ma nella legge di stabilità non si è andati oltre ad un generico annuncio di "disposizioni in favore degli esodati", che tuttavia potranno essere dettagliati e chiariti a breve.

In particolare, secondo l'agenzia Adnkronos, sarebbero in arrivo provvedimenti specifici per i contributori volontari

Rivalutazione assegni - confermata la rivalutazione degli assegni pensionistici a partire dal 2014. Confermato anche il blocco dell'indicizzazione all'inflazione per le pensioni superiori a sei volte il minimo, cioè a 3000 euro mensili. 

Torna il contributo di solidarietà - la nuova proposta del Governo, contenuta nella bozza della Legge di Stabilità, relativa ai tagli sulle pensioni d'oro. A decorrere dal 2014 e per un periodo di tre anni, sugli importi degli assegni pensionistici sopra i 100 mila euro lordi annui, sarà applicato un prelievo "di solidarietà" pari al 5% (della parte eccedente i 100 mila), fino ad arrivare ai 150 mila euro.

Il contributo salirà poi al 10% per la parte eccedente i 150 mila, fino ad arrivare al 15% per la parte eccedente 200 mila euro.

Molte le questioni che rimangono in sospeso e in attesa di misure specifiche: tra le altre, ricordiamo i problemi dei Quota 96 della scuola e dei lavori precoci e usuranti. La discussione su questi temi è rimandata al Parlamento.