Tema Pensioni: il governo Letta, e il ministro del lavoro Giovannini, stanno facendo "qualche passo avanti, anche se non sufficiente". Ad affermarlo è Cesare Damiano, esponente PD e presidente della commissione Lavoro della Camera, che da tempo si batte per una riforma incisiva del sistema previdenziale italiano nella direzione di una maggiore flessibilità.

Il riferimento è alle ultime novità annunciate da Giovannini nel corso di un'audizione alla Camera: il governo pianifica, sostanzialmente, di lasciare pienamente in vigore la riforma delle pensioni Fornero, apportando solo qualche modifica per le questioni più urgenti e per gli errori più gravi, come il capitolo esodati.

In particolare, l'esecutivo Letta ha espresso l'intenzione di salvaguardare i familiari dei disabili che usufruiscono di permessi e congedi secondo la legge 104 e i donatori di sangue, protagonisti di due delle più recenti polemiche in merito alla legge Fornero. L'attenzione alle due categorie, notizia attesa da molti, si tradurrà in un emendamento del Governo che sarà inserito nella conversione del decreto legge su Imu, cassa integrazione ed esodati.

L'esecutivo ha poi deciso per il congelamento dell'indicizzazione per le pensioni oltre sei volte l'assegno minimo, e per l'indicizzazione per fasce progressive per gli assegni sotto tale soglia.

"Novità importanti - è il commento di Damiano in un comunicato sulla questione -.

Queste disponibilità non sono però sufficienti se vogliamo apportare significative correzioni al sistema pensionistico ed eliminare l'ingiustizia sociale rappresentata dai cosiddetti esodati e dall'assenza di gradualità nella riforma".

"Noi continuiamo a pensare - prosegue Damiano - che la legge Fornero sia recessiva, perchè crea un'incertezza sul futuro e scoraggia la propensione al consumo dei redditi medio bassi; che allarghi la platea dei nuovi poveri, ovvero di coloro che rimangono per molti anni senza lavoro, tutele sociali e pensione; che blocchi l'accesso dei giovani al lavoro, a causa del brusco innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni".

L'alternativa? Il presidente della Commissione Lavoro afferma che il PD (o almeno una parte di esso, si potrebbe ribattere) continuerà a battersi "affinchè nella legge di Stabilità sia definitivamente risolto il problema dei cosiddetti esodati e venga introdotto un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale".

Infine Damiano, nel suo più recente intervento, chiede numeri esatti: "Sul tema delle pensioni noi chiediamo al Governo di dirci quante risorse, in miliardi di euro, intende destinare alla legge di Stabilità per correggere l'attuale sistema".