Già da qualche tempo, l'argomento riforma delle Pensioni è causa di grandi tensioni all'interno del governo Letta ma anche all'interno dello stesso Partito Democratico, con alcune fazioni che desidererebbero misure più incisive (vedi Cesare Damiano) ed altri esponenti che optano solo per una leggera revisione della Riforma Fornero.

L'ultimo esponente PD a risfoderare l'argomento previdenza è stato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Nel corso della Leopolda 2013, il candidato alla segreteria del partito ha di fatto presentato ilproprio programma.

E in materia di pensioni, la sua posizione è stata esplicitata dal finanziere Davide Serra: punto più importante la presenza di un contributo di solidarietà dagli assegni più alti, le cosiddette "pensioni d'oro".

La misura (descritta in termini forti da Serra) dovrebbe sanare l'ingiustizia rappresentata dai lavoratori che sono andati in pensione con il sistema retributivo. Un metodo per annullare la disparità con chi oggi è destinato ad andare in pensione oltre i 65 anni e, al contrario, al momento del ritiro conterà su un sistema totalmente contributivo.

Ma i toni accesi di Serra non sono piaciuti a Cesare Damiano, deputato PD e presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che si è detto "indignato dalle dichiarazioni del finanziere [...] che avrebbe affermato che coloro che percepiscono la pensione in base al sistema retributivo sono 'persone che rubano'".

"Siamo sicuri - ha affermato Damiano in un intervento ripreso da Tmnews - che questa non è la posizione di Renzi al quale vorremmo chiedere, con l'occasione, che cosa ne pensa della riforma Fornero delle pensioni". "Speriamo - aggiunge - che dalla Leopolda, oltreché dare dei ladri ad oltre 15 milioni di pensionati, arrivino proposte per risolvere concretamente i problemi di chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese".

Quale sarà la posizione del futuro PD sul tema pensioni?