La legge di stabilità? In materia di Pensioni contiene norme sbagliate - quelle relative all'indicizzazione - ed altre troppo poco incisive - la misura per gli esodati. Questa l'opinione di Cesare Damiano, deputato PD e presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che oltre a proporre una cabina di regia per modificare la legge appena presentata, torna alla carica con la sua proposta per una riforma del sistema previdenziale basata sulla flessibilità.

Capitolo indicizzazione. Il governo Letta, nella Legge di stabilità, ha deciso il congelamento, per tutto il 2014, per la quota di pensione oltre sei volte il minimo (3 mila euro lordi), e l'indicizzazione progressiva per le fasce inferiori: l'adeguamento sarà al 100% per la parte fino a tre volte il minimo, al 90% per la fascia tra tre e quattro volte il minimo, al 75% per la quota tra quattro e cinque volte il minimo e al 50% per gli importi superiori a cinque volte il minimo.

Un meccanismo che non piace a Damiano: "l'indicizzazione proposta non va bene - afferma sul suo sito personale - perchè rappresenta un nuovo taglio a carico dei pensionati. Non si può nuovamente mortificare il loro potere d'acquisto e perciò va mantenuto il meccanismo della legge vigente che rivaluta gli assegni pensionistici fino a sei volte il minimo a partire dal primo gennaio 2014". Anche una recente rilevazione dello Spi Cgil rivela come il nuovo calcolo porterà ad una perdita di 615 euro (in media) per oltre 5 milioni di pensionati italiani.

Sul fronte esodati, invece, "la salvaguardia prevista nella legge di Stabilità di altri 6.000 lavoratori non risolve minimamente il tema - scrive Damiano - e quindi la platea va significativamente ampliata". 

Più in generale, una soluzione possibile secondo Damiano è rappresentata dall'introduzione della flessibilità in uscita, perchè a fare le spese di una esagerata "rigidità del sistema pensionistico" sono "i lavoratori rimasti senza reddito a seguito della riforma di Monti ed i giovani che si vedono bloccato l'accesso al lavoro a causa del brusco innalzamento dell'eta' pensionabile a 67 anni".

Il ministro del lavoro Enrico Giovannini, però, pur non escludendo una futura flessibilizzazione del sistema previdenziale, ha recentemente bocciato la proposta Damiano, perchè non sostenibile economicamente: come finirà l'acceso dibattito sulla riforma delle pensioni?