Pensioni lavoratori precoci e usuranti, la nuova Legge di stabilità del Governo Letta sul fronte previdenziale contiene solo pochi, piccoli interventi, e chi ancora sperava in qualche misura tesa a riconoscere lo status particolare dei lavoratori precoci e di chi svolge lavori usuranti è andato incontro a una nuova delusione. Nel frattempo dal mondo politico giunge un silenzio ostinato sulla questione, tanto che ormai per l'anno in corso sembra assai improbabile un qualsiasi tipo di intervento in loro favore.

La questione delle pensioni per lavoratori precoci e delle pensioni per lavori usuranti, quindi, sembra essere giunta a un punto morto.

L'ipotesi di una riforma pensioni ispirata a criteri di flessibilità, che avrebbe interessato anche queste categorie di lavoratori, è più lontana che mai, e se è vero che il Governo potrebbe tornare a lavorare sul settore previdenziale per via della procedura di infrazione UE, cioè per la disparità negli anni di contributi minimi tra uomini e donne, poco o nulla è in vista per le pensioni di precoci e usuranti.

Al momento, sebbene sia sempre possibile un nuovo interessamento almeno da alcune parti politiche, su tale questione sembra ampiamente verosimile che per l'anno in corso si debba alzare bandiera bianca e sperare che se ne torni a discutere nel 2014. La legge di stabilità nonostante alcune note positive, come la proroga delle detrazioni fiscali sul risparmio energetico, gli interventi sull'Irap e il rilancio della Social Card, è stata giudicata da molti come l'occasione mancata per una svolta più decisa al sistema Italia e anche sul fronte della riforma pensioni si conferma questa impressione.