Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti: arrivata la fiducia al premier Enrico Letta, il governo appare al momento più solido rispetto a qualche giorno fa. Ciò è noto, ma quali conseguenze troveremo per le pensioni di lavoratori precoci e lavori usuranti? Come al solito si tratta di categorie che, almeno in tempi recenti, continuano a non godere dell'attenzione riservata ad altre tipologie di lavoratori, tuttavia si possono portare avanti alcune riflessioni.

Partiamo dalle buone notizie: la fiducia a Letta fa sì che interventi sulle pensioni per lavoratori precoci e sulle pensioni per lavori usuranti, siano di nuovo possibili in tempi relativamente brevi.

Il governo è saldo, quindi è tecnicamente possibile che delle modifiche volte a riconoscere lo status particolare di questa categoria di lavoratori, arrivino già con la legge di stabilità che dovrebbe essere presentata intorno alla metà del mese.

E passiamo alle cattive notizie: permane la totale incertezza sui possibili interventi riguardanti le pensioni di lavoratori precoci e per chi ha svolto lavori usuranti. Varie dichiarazioni sono giunte in loro favore tempo fa da diversi esponenti politici, ma in tempi più recenti l'interesse sembra latitare. Nel discorso di Enrico Letta, inoltre, sono state rinnovate molte promesse, e tuttavia le pensioni non sono state al centro del discorso del premier.

Questo ovviamente non implica che non vi saranno misure, ma nemmeno apporta conferme alla possibilità che queste, finalmente, arrivino.

Ritorna inoltre il problema della molteplicità degli interventi necessari. Oltre a quelli sulle pensioni per lavoratori precoci e usuranti, infatti, vi sono anche quelli per esodati e per la sottocategoria dei Quota 96 della scuola, giusto per citare i più clamorosi.

La sensazione al momento è che nella legge di stabilità qualcosa verrà fatto nell'ottica delle pensioni, ma sarebbe molto ottimistico pensare che tutti i nodi verranno risolti.

Sul fronte delle pensioni per lavoratori precoci e usuranti la buona novità è rappresentata dalla stabilità del Governo che implica la possibilità di cambiare, le cattive news invece riguardano la volontà di mettere in atto questi cambiamenti, che al momento non sembra particolarmente spiccata.