Pensioni donne, con la riforma Monti-Fornero la soglia si allontana ancora. Dopo le tante novità già introdotte nel 2013, sono altrettanto rilevanti i cambiamenti che entreranno in vigore nel 2014.

Coloro che saranno più colpite saranno le donne, infatti la riforma si pone con uno degli obiettivi quello di equiparare il lavoro femminile a quello maschile che ad oggi prevede la pensione a 66 anni.

Il limite, durante il governo Berlusconi, era già salito nel 2012 da 60 a 62 anni ed un ulteriore adeguamento nel 2013 aveva aggiunto ulteriori 3 mesi.

La soglia per le lavoratrici dipendenti sarà elevata dal 2014 di ben 18 mesi arrivando quindi a 63 anni e 6 mesi. Un po' diverso sarà per le lavoratrici autonome che vedranno innalzare il loro limite di 12 mesi, arrivando quindi a 64 e 6 mesi (infatti nel 2012 per questa categoria l'aumento era stato maggiore, passando da 60 a 63 anni e mezzo). Per le dipendenti pubbliche l'età richiesta è già di 66 anni e 3 mesi. 

Anche per quanto riguarda le pensioni di anzianità invece dal 2014 ci sarà un piccolo aumento. Per gli uomini, sia dipendenti sia lavoratori autonomi si passerà a 42 anni e 6 mesi mentre per le donne il limite sarà ridotto di un anno 41 anni e 6 mesi.

Disincentivi per chi chiede la pensione prima dei 62 anni

Sulla quota del trattamento pensionistico è applicata una riduzione pari all'1% per ogni anno di anticipo nell'accesso al pensionamento rispetto all'età di 62 anni; tale riduzione raggiunge il 2% per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni di età.