Il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, ha presentato inSenato la proposta di un salario minimo, una misura di sostegno al reddito ritenuta necessaria per combattere la povertà.In Italia secondo le ultime stime i dati risultano davvero allarmanti, sono all'incirca5 milioni le persone in povertà assoluta, e 9,5 milioni in povertà relativa, il12,7% delle famiglie.

Che cosa si intende perpovertà assoluta? Indica l'incapacitàdi acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vitaminimo accettabile nel contesto di appartenenza".

La povertàrelativa, invece, è per definizione un indicatore che segnala le difficoltà economiche delle persone nellafruizione di beni e servizi in rapporto al livello economico medio di vita dell'ambientecircostante.

In Senato, il ministrodel Welfare, ha presentato dunque la proposta stilata da un gruppo di espertiche hanno il compito di costruire un istituto nazionale di contrasto allapovertà, il Sia, l'acronimo indica appunto "sostegno per l'inclusione attiva". Èbene precisare che il Sia non è un reddito di cittadinanza bensì un supportoalle famiglie in difficoltà che si impegnano a perseguire concretiobiettivi di "inclusione sociale e lavorativa".

Unasorta di patto tra il beneficiario e lo Stato, una reciproca responsabilitàdivisa "equamente" tra il bisognoso e l'amministrazione pubblica che "si impegnada parte sua a offrire adeguati servizi di accesso e di sostegno".

Unamisura universale, che ha alla base il principio di equità, potranno infattirichiederlo sia i cittadini italiani quanto i cittadini immigrati a patto chesiano legalmente residenti o stabilmente residenti secondo le direttivecomunitarie.

Il Sia, ribadiscono gli esperti, "e' un sostegno rivolto aipoveri, identificati come tali da una prova dei mezzi"; il salario minimosarà quindi un modo per spronare le famiglie in difficoltà ed aiutarle areagire in un contesto di grave crisi occupazionale ed economica, l'importodell'assegno dipenderà dalle effettive esigenze del nucleo famigliare, nonchédalle differenze territoriali del costo della vita.

Confidiamo davvero che la proposta diventi effettiva e che lefamiglie in povertà possano tornare a sperare di rialzarsi avendo dalla loro unsostegno da parte dello Stato, fondamentale al riguardo l'implementazione dell'imminente riforma dell'Isee,affinché non siano poi i soliti "furbetti" ad ottenere il beneficio a scapito deicittadini veramente bisognosi ed in stato di effettiva povertà.