Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, parlano Matteo Renzi e il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso mentre i fatti, tuttavia, continuano a latitare, come per altre categorie di lavoratori particolarmente penalizzate dalla riforma pensioni Fornero.

Matteo Renzi dalla festa del Partito Democratico a Torino ha di recente toccato il tema della pensioni per lavoratori precoci e delle pensioni per chi ha svolto lavori usuranti. Il sindaco di Firenze, possibile nuovo segretario del partito, punta il dito contro la mancanza di differenziazione nel sistema previdenziale, pur accettando, in sostanza, l'aumento dell'età pensionabile: "In un paese in cui si vive 20 anni in più rispetto al passato credo sia naturale che si lavori qualche anno in più, poi però bisogna vedere come''.

Specificando poi: ''Certo se uno sta in miniera va differenziato da chi sta in politica... anche se i politici sono sempre gli ultimi ad andare in pensione".

Una toccata e fuga di Renzi sul tema delle pensioni per lavori usuranti e lavoratori precoci, cui si aggiunge la conferma che secondo il sindaco anche le pensioni d'oro possono essere modificate per ridistribuire le risorse. Dal canto suo, Susanna Camusso dalla festa della Cgil a Rogno, ribadisce che "il sistema pensionistico va cambiato sulla base di due indirizzi: non ci può essere un'età stabile per tutti e devono invece essere reintrodotti elementi di solidarietà del sistema".

Questi gli ultimi accenni al problema della mancanza di trattamento specifico sulle pensioni per lavoratori precoci e usuranti: a parole, ancora una volta, esponenti politici e di sindacato di primo piano dimostrano tutta la loro buona volontà sul tema, ma di fatti, purtroppo, continuano a non vedersene, e al momento una previsione verosimile su quando qualcosa potrebbe cambiare per i precoci e chi ha svolto lavori usuranti, non può essere formulata.