La meritata pensione? A livello globale, è un'utopia per il 12% dei lavoratori, circa uno su 8, che pensa che non riuscirà a ritirarsi con una rendita adeguata. Il dato emerge dal nono rapporto sulla previdenza appena pubblicato dalla banca internazionale Hsbc e riportato da Il Sole 24 Ore.

Non solo in Italia, quindi, i cittadini sono altamente sfiduciati nei confronti del loro futuro previdenziale. Certo, da noi l'incertezza legata alla riforma delle Pensioni, con un continuo susseguirsi di annunci, promesse e smentite, non aiuta. Ma nel mondo i più pessimisti attualmente sembrano essere i britannici e gli americani: nel Regno Unito e negli Usa rispettivamente il 19 e il 18% non vede nel suo futuro una pensione adeguata.

Si tratta di una fetta incredibilmente alta di popolazione, quasi un lavoratore su cinque.

L'indagine di Hsbc, "Life after pension?", ha intervistato e analizzato le aspettative di 16mila lavoratori, in quindici paesi. Nei paesi in cui l'età pensionabile non è fissa ma flessibile (un cambiamento sul quale si sta discutendo anche in Italia), proprio i requisiti anagrafici diventano elemento critico: il 43% degli intervistati in queste nazioni non sa a che età potrà ritirarsi, un'incertezza che raggiunge il picco in Brasile con addirittura l'82%. 

Sempre nei paesi con un sistema previdenziale caratterizzato da flessibilità, cresce parallelamente la percentuale di lavoratori che, spaventata dalle pensioni basse, decide di proseguire l'attività anche dopo aver raggiunto i requisiti anagrafici: dal rapporto emerge come negli Stati Uniti, ad agosto 2012, il 49% degli over 65 e il 27% degli ultrasettantenni era ancora al lavoro.