Allarme metalli pesanti nei liquidi delle sigaretteelettroniche, tasse e accise sullee-cig: in pochi mesi un mercato in pieno boom, quello della vendita appuntodel cosiddetto fumo digitale che inItalia stava dando da lavorare a migliaia di persone, sta venendo pian pianosmantellato con continue bordate da parte dei mass-media, spesso immotivate come dimostreremo in questo articolo, e con l'imposizione di elevatissime tassee accise sui prodotti (liquidi e ricariche, aromi, vaporizzatori, batterie persigarette elettroniche) in quanto le e-cig sono state equiparate alle sigarettetradizionali.

Ma tutto questo è solo un affare tra lo Stato e le lobby del tabacco, giocato pesantemente sulla Salute delle persone.

Gli intenti paiono ovvi e quasi scontati, eppure si fa fintadi non vedere: in primis lo Stato ha bisogno di incamerare più soldi possibilie come sempre impone tasse e balzelli dove vede che c'è mercato, come appuntonel settore del fumo elettronico.Poi, come dovrebbe essere ormai chiaro e da più parti viene confermato, le multinazionali del tabacco hanno giàpronti i loro aromi, i loro liquidi per sigarette elettroniche e tutto ilresto: prima si sono fatti andare avanti i "piccoli", gli esercenti che coiloro negozi hanno creato il settore e diffuso le e-cig, poi di colpo sidistrugge questo canale di vendita e ci si infila per coprire la domandavenutasi a creare col tempo e improvvisamente rimasta senza parte dell'offerta (ovviamentepassando per i tabaccai e la loro lobby, così da avere un maggiore controllo emaggiori entrate fiscali).

Due sono i metodi usati per fare piazza pulita dei piccoli venditori di sigarette elettroniche: ilprimo e più immediato è quello di imporre delle accise elevatissime dopo aver equiparato le e-cig alle sigarettetradizionali (da gennaio 2014 sarà in vigore l'imposta sul consumo del58,5%). Risultato? Calo immediato dei fatturati per i negozianti pari al 50%che salirà all'80% a fine anno, tra le 1000 ed 5000 persone che perdono illavoro, e, colmo dei colmi, 60 milioni in meno di gettito fiscale da questosettore.

Si era detto che serviva ad evitare l'aumento dell'Iva, ma dopo l'abolizionedell'Imu tale rincaro sembra ancora più probabile, come scritto nell'articolo Abolita l'Imu ma pagano sempre gli stessi.

Il bello è che hanno equiparato alle sigarette tradizionalinon solo i liquidi contenenti nicotina, cosa che sarebbe anche giusta, ma persino quelli senza, le batterie ed i pezzi di ricambio delle sigarette elettroniche.

Il tutto fa leva sul secondo elemento usato dalle lobby del tabacco per distruggere primae impossessarsi poi del mercato dellesigarette elettroniche: la paura. Da mesi si stanno continuamentediffondendo studi per nulla autorevoli né scientificamente ben fatti sullepresunte sostanze nocive contenute nei liquidi delle e-cig, come ad esempio i metallipesanti secondo l'ultimo report diffuso da Il Salvagente in questi giorni: ebbene, trattasi si bufala.

Di bufala scientifica per lo meno, di come è statopresentato il risultato dello studio, perché a leggerne i dati si dovrebbe inrealtà pensare: "Eh beh? Allora non c'è pericolo". Sì, esattamente, non c'èpericolo: lo studio diffuso da Il Salvagente dice che la concentrazione di metalli pesanti nei liquidi per sigarette elettroniche èmediamente di 0,79 mcg/10ml per il piombo, di 0,52 mcg/10ml per l'arsenico,entrambi contro il limite di 0,10 mcg/10ml previsto dalla direttiva CE perl'acqua potabile.

Sì, ma due cose allora dovrebbero subito venire alla mente:-il consumo medio di acqua al giorno è di due litri, quindi secondo ledirettive europee al massimo si possono ingerire tramite l'acqua senza pericolo20 mcg al giorno di arsenico e di piombo, che per legge comunque non devesuperare i 100 mcg al litro; il consumo medio di uno svapatore è di 3 ml diliquido: fate voi i conti -i liquidi delle e-cig non si bevono ma sisvapano, ovvero se ne inala il vapore: i metalli pesanti passano o non passanonel vapore? No.

Si vuole fra credere alla gente che le sigaretteelettroniche siano dannose come quelle tradizionali e che quindi vadano vendutedai tabaccai, basandosi su considerazioni puramente fittizie come quelle deimaggiori controlli tramite questo canale, ma la realtà è ben diversa: le sigarette tradizionali sono molto piùdannose perché basate sulla combustione, hanno circa 2000 sostanze velenosee cancerogene, ustionano i polmoni, sono in molti casi addolcite con lo zucchero perrenderle più appetibili ai ragazzini (poi si parla di "effetto imitazione" daparte dei più piccoli a riguardo delle e-cig…), sono vendute col monopoliodello Stato per questioni di introiti fiscali, non sono per nulla controllateall'origine.

Precisando che chi scrive non svapa né fuma, poniamo unadomanda: vogliamo ancora far finta di non vedere o proviamo a informarcimeglio?