Ritorna lo spettro dell'Imu al calar del solleone. La sospensione del pagamento dell'Imu (decreto legge 54/2013) ha confermato solo la posticipazione della tassa, ma non ha specificato termini precisi per il pagamento dell'odiata tassa sugli immobili.

Si parla non dell'intero importo ma solo dell'acconto dell'Imu, che potrebbe essere posticipato al 16 Settembre se non verranno chiarite le modalità di pagamento entro il 31 agosto. In sintesi, se il Governo non specificherà in tempo utile le date e i modi con cui pagare l'Imu entro Agosto si dovrà pagarla, di conseguenza, a settembre.

Fino ad ora, infatti, non sono stati avviati dei tavoli di lavoro sulla ricchezza immobiliare.

Ma vediamoci chiaro. La legge 85/2013 ha reso effettive le disposizioni del dl 45/2013; l'articolo 1 ha sancito la posticipazione dell'acconto d'imposta di giugno. Si parla di sospensione, quindi, ma l'Imu non è stata eliminata.

L'argomento quindi è stato rimandato a data da decidere per l'instabilità del governo Letta. Ma il tempo passa e nessun tavolo di trattative è stato avanzato, e quindi sarà probabile che se nessuna manovra verrà decisa l'Imu, per mancanza di atti, scatterà automaticamente a settembre. 

In conclusione, se la riforma dell'Imu non verrà realizzata in tempo tutti gli italiani dovranno versare l'acconto sospeso a giugno entro il 16 Settembre.

L'articolo 1 del decreto 54/2013 specifica quali sono gli immobili passibili di tassazione Imu:

  1. Le abitazioni principali e le attinenze escluse le abitazioni di tipo signorile, le ville, gli uffici e gli studi privati.
  2. Gli immobili delle cooperative edilizie indivise, risultanti come residenza principale e dei soci. 
  3. Gli alloggi assegnati Istituti delle case popolari o altri enti edilizia residenziale pubblica.
  4. Territori agricoli o edifici rurali.