E' pienamente operativo il nuovo redditometro, strumento di accertamento attraverso il quale il Fisco può andare a monitorare le spese certe degli ultimi quattro anni. In base ad un limite di tolleranza del 20% tra reddito dichiarato e reddito presunto, il Fisco può chiedere chiarimenti al contribuente. Spetterà poi a quest'ultimo dimostrare da dove deriva la maggiore capacità di spesa rilevata attraverso, tra l'altro, le movimentazioni in conto corrente, bancario o postale, e con le carte di credito.

Per il contribuente onesto non ci sono problemi sebbene in caso di avvio di un accertamento occorra far valere le proprie ragioni in sede di contraddittorio.

Per l'evasore fiscale il nuovo redditometro può rappresentare uno strumento di accertamento tale da tornare sulla retta via pagando le tasse fino all'ultimo euro.

Pur tuttavia si dovranno aspettare i risultati in termini di controvalore delle tasse che saranno recuperate rispetto al totale dell'evasione stimata in Italia. Ma c'è chi già considera il nuovo redditometro uno strumento inutile contro l'evasione fiscale.

E' il caso di Contribuenti.it che in merito afferma come serva una riforma completa del fisco, e come con il nuovo redditometro si rischi di andare a colpire quei contribuenti che sono già in difficoltà. Questo perché, sottolinea altresì l'Associazione con un comunicato, ad esempio il redditometro non tiene conto di quelle spese sostenute durante l'anno dal contribuente per pagare le tasse a rate con le cartelle di pagamento.