Dopo aver compilato e trasmesso al Fisco la dichiarazione dei redditi con il modello Unico oppure con il 730 , l'Agenzia delle Entrate effettua dei controlli standard, i cosiddetti controlli automatizzati attraverso i quali vengono rilevati eventuali errori. Inoltre, sottolinea altresì il Quotidiano telematico dell'Agenzia delle Entrate FiscoOggi, nella rubrica dedicata alle domande formulate dai contribuenti, i controlli automatizzati servono anche per verificare la tempestività e la congruità delle tasse pagate.

Un contribuente che si accorge d'aver fatto degli errori, ad esempio avendo pagato meno tasse del dovuto, può correggerli avvalendosi dell'istituto del ravvedimento operoso a patto che il Fisco non abbia già segnalato gli errori al contribuente.

In altre parole è possibile avvalersi del ravvedimento operoso solo se, ad esempio, l'Agenzia delle Entrate non ha già inviato a casa del contribuente l'avviso bonario.

Anche per questo, prima che il Fisco mandi la lettera, è bene avvalersi in caso di errori in maniera tempestiva dell'istituto ravvedimento operoso che tra l'altro, entro i termini previsti per la presentazione della dichiarazione dei redditi, permette di sanare la posizione con una sanzione che, al 3,75%, è ridotta ad un ottavo rispetto a quella massima applicata. Il fatto che l'avviso bonario ed il ravvedimento operoso non vanno d'accordo in materia di irregolarità sulle dichiarazioni dei redditi è stato già spiegato dal Fisco nel 2011 con la Circolare numero 18/E.