Per i titolari di partita Iva gli studi di settore in sede di dichiarazione possono poi portare in una fase successiva a dei controlli fiscali. Questo in particolare accade quando l'Agenzia delle Entrate rileva nel complesso una situazione non congrua relativamente ai dati dichiarati ed all'attività svolta.

Pur tuttavia i titolari di partita Iva assoggettati agli studi di settore, nel rispetto di opportuni parametri e condizioni possono accedere ad un particolare regime, il cosiddetto regime premiale che alleggerisce a priori le possibili azioni dell'Amministrazione finanziaria dello Stato in materia di controlli fiscali.

Una delle condizioni chiave per accedere a tale regime è quella per cui il contribuente dichiara compensi o ricavi coincidenti o superiori a quelli che emergono attraverso l'applicazione degli studi di settore. Nel rispetto di tutte le altre condizioni di accesso, il regime premiale relativo agli studi di settore esclude il contribuente dal vedersi presentato un accertamento analitico-presuntivo basato sulle presunzioni semplici.

Inoltre, in accordo con quanto riporta l'Agenzia delle Entrate con un comunicato ufficiale, l'accesso per gli studi di settore al regime premiale permette di vedersi ridotto di un anno il termine di decadenza legato alle attività di accertamento. Di conseguenza, se il contribuente rispetta tutte le condizioni di accesso a tale regime, è bene relazionarsi con il proprio commercialista di fiducia in sede di presentazione della dichiarazione.