Finalmente una (mezza) buona notizia anche per gli esodati non ancora salvaguardati: il Governo negli scorsi giorni ha inserito la loro problematica nel piano di lavoro che realizzerà entro la fine dell'estate. A comunicarlo è Cesare Damiano, Partito Democratico, presidente della commissione lavoro della Camera.

Damiano negli scorsi giorni ha incontrato una delegazione di lavoratori cosiddetti esodati: senza stipendio, senza pensione e senza lavoro. La delegazione ha tenuto a precisare che la situazione va migliorando, essendo già state salvaguardate 130 mila persone, ma che secondo stime in loro possesso il numero dei cittadini ancora da salvaguardare sarebbe di altre 180 mila unità circa.

L'inserimento di questa tematica all'interno dell'agenda estiva, ha affermato Damiano, "è una buona notizia che ci auguriamo permetterà di allargare la platea dei lavoratori che ancora attendono di essere salvaguardati. La direzione presa dal governo potrebbe dare una soluzione definitiva al problema entro la fine dell'anno".

"La proposta - spiega il presidente della commissione lavoro - inserisce il criterio di flessibilità in uscita per chi ha 35 anni di contribuzione e 62 anni di età, con una penalità dell'8%. Inoltre, chi ha 41 anni di contributi potrà andare in pensione liberamente, senza vincoli di età e senza penalizzazioni. Preciso che il percorso della proposta di legge è appena iniziato, sarà nostra preoccupazione garantire maggiore equità per i lavoratori , ed una chiara gradualità che non  lasci mai più alcun lavoratore senza tutela ".

Al di là degli annunci, gli italiani ora attendono passi concreti. E il problema, com'è ovvio, resta sempre quello economico. Non solo per il capitolo esodati, ma per l'intera riforma del sistema previdenziale, che secondo la proposta di Damiano dovrebbe diventare più flessibile. 

Sulla questione economica Damiano si è espresso in un'intervista per Il Sole 24 Ore, nella quale ha ribadito che deve essere la cabina di regia del Governo a distribuire le risorse disponibili sulle questioni più importanti.

Risorse che, ha sottolineato, ci sono: "i risparmi certificati dalla Ragioneria dopo la 'cura' Monti superano i 300 miliardi tra il 2020 e il 2060. E' una cifra colossale, non si può pensare di far pagare solo ai lavoratori il risanamento dei conti".