E' stata un'introduzione molto discussa, soprattutto per la sua applicazione all'interno delle realtà aziendali. Stiamo parlando del tutor d'impresa, una figura fortemente voluta dal Governo Letta all'interno del disegno di legge sulle semplificazioni. Si tratta di una figura professionale individuale che andrà ad affiancare gli imprenditori nel disbrigo delle pratiche amministrative e di tutti gli altri compiti per cui è necessario un ausilio.

Il tutor sarà molto probabilmente un dipendente comunale o un dipendente della Camera di Commercio.

Il tutor avrà il compito di curare le informazioni sulle normative applicabili aggiornando gli imprenditori nelle realtà aziendali e aiuterà gli stessi nell'adempimento di tutti quelle pratiche richieste per il normale esercizio dell'attività. La volontà del Governo è quella di permettere una maggiore velocizzazione nel rapporto imprese-servizi e con l'inserimento del tutor d'impresa il Governo vuole appunto rendere più facile la possibilità di "fare impresa" da parte degli imprenditori.

Il tutor può essere richiesto tramite lo Sportello Unico, anche se il servizio non è obbligatorio. Le imprese, infatti, sono libere di scegliere o meno se essere affiancate da un tutor che, in ogni caso, non sarà retribuito dalle imprese ma resterà a carico dello Stato.

L'inserimento del tutor ha suscitato reazioni contrastanti: c'è chi lo ritiene inutile in quanto le imprese possono agire come entità a sé stanti, c'è chi lo ritiene fondamentale viste le sue capacità. In ogni caso l'ufficializzazione arriverà quando il disegno di legge verrà convertito in legge.