Il diritto allo sciopero è sacro in Italia, ma quando le proteste sono continuative allora forse è bene pensare ai danni che si arrecano all'utenza se i treni e/o i mezzi pubblici sono fermi nei depositi. E' il caso del Comune di Roma dove, in accordo con quanto denunciato dal Codacons in data odierna, lunedì 3 giugno del 2013, siamo arrivati al terzo sciopero dei trasporti nelle ultime tre settimane.

Sembra troppo un'agitazione a settimana considerando che gli utenti dei mezzi pubblici, pagando il biglietto e soprattutto l'abbonamento, si aspettano di poter fruire a Roma di un servizio continuativo.

Secondo l'Associazione dei consumatori e degli utenti nelle ultime settimane gli scioperi hanno causato alla Capitale un danno enorme, e per questo intende presentare alla Procura della Repubblica di Roma un esposto al fine di accertare se si prefiguri il reato di interruzione di pubblico servizio e/o anche quello di violenza privata a danno dell'utenza.

Ricordiamo che in data odierna nella Capitale, in accordo con quanto è stato riportato dal sito Internet istituzionale del Comune di Roma, a scioperare è stato il Consorzio Roma Tpl Scarl e, per quel che riguarda i dipendenti dell'Atac, la Fast Confsal. Lo sciopero come di consueto è stato portato avanti nel rispetto delle fasce di garanzia, quelle a maggior frequenza di utilizzo da parte dei pendolari che prendono la metropolitana, il tram, gli autobus, i filobus e le tratte ferroviarie Roma-Viterbo, Termini-Giardinetti e Roma-Lido.