Maggiori sgravi sui pignoramenti, minore pressione del fisco e tagli netti nell'ambito di applicazione dell'Ires, l'imposta sul reddito delle società. Sono queste le linee guida che il Governo e Confapi intendono rispettare. In particolar modo è proprio Maurizio Casasco, presidente di Confapi, ad utilizzare parole dure per descrivere la situazione attuale, uno scenario che penalizza molto le piccole e medie imprese oppresse dalle scadenze fiscali.

Casasco ha inoltre affermato di essere sulla stessa lunghezza d'onda del Governo e dei provvedimenti che si vogliono adottare.

In particolar modo l'esecutivo di Enrico Letta vuole alleggerire il peso del Fisco allentando le pressioni di Equitalia e dei vari agenti della riscossione. Inoltre l'azione è rivolta a colpire i "pesci grossi" e non i piccoli contribuenti, sui quali però si continuerà a vigilare. Lo Stato ha intenzione di effettuare più sgravi sui pignoramenti e questa azione è appoggiata in toto da Confapi. L'associazione, però, oltre a questi elementi in comune con il Governo, vuole andare incontro all'azione statale proponendo alcune vie da percorrere.

Secondo Casasco, infatti, è necessaria una moratoria fiscale. In questa azione, quindi, le piccole e medie imprese con un numero di dipendenti compreso fra 15 e 50 dovrebbero pagare in maniera immediata il 40% o il 50% degli oneri fiscali, con la restante parte da pagare in via differita e rateizzata.

Un altro elemento importante è il campo di applicazione dell'Ires, ora ferma al 27,5%. Secondo Confapi bisognerebbe alleggerire il peso di questo tributo, specialmente per le piccole imprese con un giro d'affari minore rispetto a quello di altre realtà aziendali. 

Infine l'applicazione del parametro dimensionale delle aziende, secondo Confapi, dovrebbe essere applicato anche agli interessi passivi dovuti alle banche, ora detraibili fino al 30%. Secondo Confapi alle piccole medie imprese dovrebbe essere permesso di detrarre somme fino ad un importo pari a duecentomila o trecentomila euro.