Dal prossimo 1 luglio la città di Roma lascerà Equitalia e affiderà la gestione diretta della riscossione alla società AequaRoma, con capitale sociale interamente posseduto da Roma Capitale.

Da quella data , quindi, Equitalia SPA non riscuoterà più le entrate tributarie e patrimoniali per conto della città di Roma.

Lo ha annunciato il sindaco Gianni Alemanno rendendo pubblico il sondaggio on line lanciato sul sito del Comune col quale si chiedeva ai romani se erano favorevoli o meno all'internalizzazione del servizio di riscossione dei tributi comunali.

Dal referendum è risultato che l'88,1 %( circa 33.822 votanti) vuole che sia Roma Capitale e non più Equitalia a gestire la riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali.

Alemanno ha dichiarato che la nuova società perseguirà una linea più agile e flessibile, procedendo caso per caso e applicando, ove esistano le condizioni, rateizzazioni e sospensioni.

La linea più rigida sarà intrapresa ovviamente nei confronti degli evasori che verranno individuati e perseguiti.

Verrà infatti costituito un Comitato etico che esaminerà le istanze dei singoli contribuenti e delle imprese che dichiarino di versare in difficoltà, proponendo delle soluzioni personalizzate.

Il gruppo Equitalia attualmente esercita la riscossione dei tributi nazionali ad eccezione della Sicilia, è una società pubblica con partecipazione del 51% dell'Agenzia delle Entrate e del 49% dell'INPS.

La lentezza della gestione, i tassi di interesse molto elevati e il ricorso al pignoramento dei beni , hanno esposto Equitalia a numerose critiche e ad una insofferenza crescente da parte dei contribuenti che si ritengono letteralmente vessati dalle cartelle esattoriali.