Con l'aumento dell'Iva al 22% la già traballante tenuta deinuclei familiari numerosi e disagiati verrà messa ulteriormente a rischio. Iltempo a disposizione del governo e delle forze politiche di maggioranza pertrovare misure sostitutive all'innalzamento dell'aliquota sta per scadere, coltermine ultimo del 1 Luglio 2013 che si avvicina inesorabilmente, ma sindacatied organizzazioni di rappresentanza di imprese, commercianti e artigianicontinuano a spingere per un ripensamento in extremis di Palazzo Chigi.

Secondole stime illustrate all'agenzia Ansa dal segretario della Cgia di Mestre GiuseppeBortolussi, le conseguenze della mini-stangata su milioni di famiglie italiane areddito medio-basso sarebbero disastrose, considerato che "nel corso del 2012 ègià sceso del 4,8% il potere d'acquisto dei consumatori, mentre la propensioneal risparmio si attesta ormai stabilmente sui minimi storici".

Soltanto l'auspicatocongelamento dell'attuale percentuale di tassazione, spiega il massimoesponente della confederazione degli artigiani, eviterebbe una spiralerecessiva dagli effetti tutt'altro che imprevedibili: "Vanno trovati in un modoo nell'altro quei 4,2 miliardi di euro corrispondenti al gettito dell'Ivaaumentata di un punto, altrimenti si finirà col penalizzare la domanda interna,fiaccando la disponibilità economica delle famiglie".

Nonostante ladisponibilità manifestata anche recentemente da diversi membri del governoLetta, sembrano sempre più stretti i margini per una rimodulazione dell'impostasul valore aggiunto, anche perché sull'equilibrio complessivo dei conti stataliavrà un peso non trascurabile la mancata riscossione dell'Imu di Giugno, "condiciosine qua non" per l'appoggio del nuovo esecutivo da parte dei parlamentari delcentro-destra.