La storica fabbrica di cioccolato di None, la Streglio, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Pinerolo.

Da tempo in crisi, tanto da interrompere la produzione sin dall'inizio del 2013, la Streglio aveva 54 dipendenti e aveva già depositato i libri contabili nella cancelleria del Tribunale.

Acquistata prima dalla Parmalat e dopo il crack dismessa e venduta nel 2005 alla Borsci che non aveva saputo salvarla da un primo fallimento, è stata rilevata nel 2010 da Livio Costamagna.

Di nuovo passata di mano lo scorso autunno con l'intervento del gruppo bresciano di Franco Ghirardini che aveva subito avuto sentore della gravità della situazione, ereditando una posizione debitoria pari a 7,5 milioni a fronte di crediti vantati per 1,5 milioni.

La nuova dirigenza aveva comunque deciso di non riprendere la produzione e di mantenere i dipendenti in cassa integrazione, tanto è vero che la scorsa Pasqua ha visto l'assenza dei prodotti Streglio.

L'azienda Streglio, nata nel 1924 nel quartiere Cenisia a Torino e successivamente trasferita nel 1970 a None, aveva tra le sue specialità i gianduiotti, le praline, i cremini e le gelatine di frutta.

Il ricorso è stato presentato dall'Istituto Bancario Alpi Marittime e dal Credito Cooperativo di Carrù. Il provvedimento firmato dal giudice Claudio Canavero, è stato depositato in questi giorni in cancelleria.

Lo stato passivo è in corso di accertamento, da fonti sindacali sembra , però, che si aggiri sui 7 milioni.

Il curatore, avv. Fabrizio Comba, avrà il compito di trovare un nuovo acquirente sia del marchio che dell'azienda, ricostruire la storia e la vita finanziaria dell'azienda e recuperare eventuali crediti da redistribuire.