Consigli utili per chi, neo laureato in giurisprudenza, si affaccia alla pratica legale. In primo luogo l'avvocato, quale libero professionista, è sempre tenuto non solo a dedicare gran parte del suo tempo all'approfondimento delle materie che deve, di volta in volta, trattare, ma deve essere promotore di se stesso.

La cura e la ricerca dei clienti, infatti, laddove non si faccia parte di uno studio legale strutturato, rappresentano la prima necessità.

Ma anche quando si esercita la professione  all'interno dello studio legale di un "dominus", anche se la prima preoccupazione di cercare clienti non c'è, bisogna fare i conti con il fatto che sulla carta si è un libero professionista, con tutti gli svantaggi della categoria, compresi i costi in termini di tasse allo Stato ed alla Cassa forense, mentre di fatto si lavora come dipendenti, senza, il più delle volte, averne i vantaggi.

Senza contare poi l'obbligatorietà di una copertura assicurativa professionale.

Questo è lo stato generale della categoria, salvo le dovute eccezioni, che pure esistono, di grandi studi legali, anche internazionali, dove quanto meno l'attività di collaborazione viene molto ben pagata. Nelle grandi città come Roma, ad esempio, il foro è molto caotico ed inflazionato.

Fatte queste premesse, se la professione legale affascina, il consiglio è quello di rivolgersi a grandi studi legali che tra Modena, Bologna e Milano di sicuro non mancano.

Non è certo una professione che si può esercitare per "ripiego". Con la dovuta passione si possono raggiungere grandi risultati e discrete soddisfazioni anche personali.