Marco Travaglio ha di recente detto la sua su Franco Marini e Stefano Rodotà tanto nella puntata di Servizio Pubblico dell'11 aprile, quanto con il lungo video intervento pubblicato sul blog di Beppe Grillo e intitolato "Gli impresentabili al Quirinale".

Marco Travaglio su Franco Marini

Travaglio nel suo intervento sul blog di Grillo aveva ricordato, per l'appunto, come il nome di Franco Marini fosse in grado di mettere d'accordo PD e PDL, previsione che ieri sera è divenuta realtà (ricordando però i forti dissensi interni allo stesso PD). Di Marini Travaglio dice: "ex sindacalista della C.I.S.L., poi politico democristiano con Andreotti e poi con vari slalom diventato Presidente del Senato nel 2006, concluse poi magnificamente la sua presidenza con la seduta il giorno in cui cadde Prodi la seconda volta per mano dei mastelliani tra fette di mortadella sventolate, bocce di champagne stappate e lui che diceva "Signori non siamo in un'osteria" che forse è un po' pochino come reazione per un Presidente del Senato".

Ma Travaglio chiarisce ulteriormente, subito dopo, il suo pensiero su Marini come possibile Presidente della Repubblica. Ricorda che è un buon nome proprio nell'ottica del bipartisan, ovvero "del fatto che non bisogna mai contraddire il centro-destra". Marini secondo Travaglio è reo di aver permesso di fare praticamente ogni cosa ai parlamentari di centrodestra (e non solo), di aver permesso che fossero insultati per tutta la legislatura i senatori a vita "che venivano trattati come delle pezze da piedi, soltanto perché si permettevano ogni tanto di votare la fiducia a Prodi".

Marco Travaglio su Stefano Rodotà

Cosa ne pensa Travaglio, invece, di Stefano Rodotà? Come facilmente possono immaginare i fan del giornalista, nei confronti di Stefano Rodotà tutto cambia. Unica piccola pecca del grande giurista, secondo Travaglio, potrebbe essere considerata l'età, ma un difetto relativo, visto che Napolitano era leggermente più anziano di quanto è attualmente Rodotà, quando salì al Colle.

Per Travaglio "Rodotà sicuramente ha quest'unico handicap, non ne ha altri", perché l'altissimo profilo del giurista è indiscutibile e "perché poi quando svolse le suo funzioni di parlamentare come indipendente di sinistra le svolse da vero indipendente quale è sempre stato custode dei diritti, custode dei diritti delle minoranze, soprattutto dei diritti civili, un uomo che ha difeso le nostre vite proprio con la privacy, con la bioetica, con l'eguaglianza, con l'intransigenza sulla Costituzione e sui conflitti di interesse".

Questo quanto affermato dal giornalista nell'intervento della serie "Passaparola" pubblicato sul blog di Grillo. Riguardo Rodotà nel precedente intervento a Servizio Pubblico Travaglio aveva invece definito Rodotà un "Presidente che dura un mese (e poi lo avvelenano)". Travaglio in tono fortemente ironico lo aveva descritto come uno "che non sa far altro che parlare di diritti delle minoranze, di laicità, di bioetica", concludendo che, in Italia è già un miracolo che sia ancora a piede libero.