Allarme dall'Eurozona,dal bollettino mensile della Bce, arrival'allarme disoccupazione e di non crescita e ripresa economica per il BelPaese; dal rapporto risulta che la disoccupazionein Italia è arriva nel gennaio 2013 al 12%, e la Bce ha segnalato "unulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013, rischi sullaripresa attesa e l'Italia in pericolo di contagio. Proprio per questo, diventa"fondamentale" che i governi del Vecchio Continente intensifichino leriforme per la crescita aprendo i mercati dei beni e servizi e del lavoro emodernizzando la pubblica amministrazione.

Per ridurre il gap fra l'accesso al credito nel Nord Europa, occorre procedere velocementecon l'Unione Bancaria, per unarinnovata integrazione del sistema bancario e quindi richiedono una rapidaattuazione".

Dopo le politiche dell'austerity e il Decreto Salva Italia che ha prodotto unaumento incontenibile di tasse e sangue degli italiani, andando contro l'attualenormativa vigente italiana, la tanto attesa ripresa economica sembra esseresempre più lontana, dal rapporto della Bce, si evince che uno dei problemi piùurgenti è l'accesso al credito: "Il problema è ancora l'accesso al credito, in particolare per le piccole e medie impresein diversi Paesi dell'area dell'euro. Secondo i dati della banca centrale iprestiti alle società non finanziarie a febbraio hanno mantenuto un tasso diriduzione dell'1,4%, mentre quelli alle famiglie si sono mantenuti in moderataespansione (+0,4%)".

Sempre nel rapporto si legge che la mancata crescita economica del 2012,continuerà anche per il 2013 anchese: "Per la seconda metà dell'anno, si prevede una graduale ripresa.Ripresa che potrebbe essere soggetta "a rischio al ribasso", ma da Francoforte sono arrivate lerassicurazioni: "L'orientamento di politica monetaria resterà accomodantefintantoché necessari".

I dati dell'Istatsono concordanti con la Banca centrale, che sottolinea che : "Nella sola Italia,negli ultimi 5 anni, i disoccupati siano passati da 1 milione e 506 mila del2007 a 2 milioni 744 mila del 2012:un aumento di 1 milione e 238 mila unità. In totale, tra disoccupati ufficiali(5 milioni 720 mila), inattivi disponibili a lavorare (2 milioni 975 mila) esottoccupati part time (605 mila), le persone ai margini del mercato del lavoroitaliano sono circa 6,4 milioni".