Il nuovo decretosugli Esodati 2013 si voterà in aula martedì, a comunicarlolo stesso ministro del lavoro Elsa Fornero. Un terzoprovvedimento quello che verrà dibattuto martedì 16 aprile volto atutelare gli ultimi 10mila esodati individuati dopo laprime salvaguardie, che sono andate a coprire due gruppi di 65 mila e55 mila esodati, per un totale di 130 mila persone.

Tuttavianonostante quest'ampia copertura, il numero degli esodatisprovvisti di tutela è ancora paurosamente ampio: se ne stimanoaltri 200 mila che secondo alla Cgil nei prossimi mesipotrebbero arrivare a toccare la cifra di 300 mila.

Cifre spaventose,che continuano ad aggravarsi nonostante questi tre decreti. Disoluzioni certe e definitive per ora manco a parlarne, specie inquesto clima di caos politico in cui versa il paese.

Il testodel nuovo decreto, già in sede di Commissione ha suscitatopolemiche, dopo che alcuni deputati del PD hannoevidenziato alcune difformità tra la legge 228/2012 che istituiva ilterzo decreto ed il decreto attuativo in questione, soprattutto perquanto riguarda i requisiti previsti per il versamento dei contributivolontari.

A garanziadell'attuazione del terzo decreto esodati, sono stateeffettuate delle modifiche alle procedure di monitoraggio dell'Inps.L'ente non dovrà solo verificare l'esaurimento dei postidisponibili, ma anche effettuare un censimento continuo ditutte le istanze presentate.

I destinataridel nuovo decreto esodati saranno 2560 lavoratori in mobilitàordinaria o in deroga a seguito degli accordi governativi e nonsiglati entro il 31 dicembre 2011 e cessati dal rapporto lavorativoentro il 31 dicembre 2014. A questi si aggiungono 1590 soggettiautorizzati al versamento volontario dei contributi previdenziali,850 prosecutori in attesa di concludere la mobilità e 5130lavoratori cessati.

Delle nuovepensioni a rischio per effetto della riforma Fornero che potrebberendere l'Inps presto insolvente per il momento ancora non si parla,ma il dibattimento previsto in aula per martedì potrebbe rivedereuna modifica in tal senso dell'ordine del giorno.