Una sentenza del Tribunale di Pozzuoli sembra bloccare, almeno momentaneamente, gli effetti del redditometro in quanto, principalmente, lede la privacy. La sentenza è stata emessa dopo un ricorso effettuato da un pensionato che lamentava che, fra gli effetti del Redditometro, risultava evidente la violazione della privacy verificando gli aspetti privati della vita dei cittadini, come ad esempio, analizzare le spese sostenute per le cure mediche.

Si apre ora uno scenario da interpretare

E' quanto ha deciso il Giudice Antonio Lepre, che, testualmente, lo vieta perchè "invade la libertà del cittadino a sentirsi libero "su aspetti delicatissimi della propria vita privata quali la spesa farmaceutica, l'educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale".

La sentenza precisa inoltre che i dati acquisiti dovranno essere distrutti, e comunque non potranno essere acquisiti in nessun modo.Considerando che il Redditometro sarebbe dovuto partire a Marzo, sicuramente la sentenza farà molto discutere.

La sentenza puntualizza l'impossibilità da parte del cittadino, di avere una vita privata e di creare uno squilibrio fra chi abita in una grande città e chi abita in un piccolo centro, non prendendo in considerazione le debite differenze che possono esistere fra le "micro-economie", e quindi imputando il valore Istat delle spese.



L'avvocato Buonanno, artefice di questo ricorso, è risultato molto soddisfatto ed ha sottolineato che "'l'azione della pubblica amministrazione deve essere proporzionata ai fini dell'interesse pubblico che essa persegue".

Quindi, per sintetizzare, elenco alcuni dei profili di nullità rilevati dal giudice:

  • impossibilità di avere una vita privata costringendo il contribuente a raccogliere e conservare tutte le spese violando l' articolo 2 e 13 della Costituzione; al
  • conferimento all'Agenzia delle Entrate di un potere che va oltre a quello dell'ispezione fiscale,
  • accomunare situazioni territoriali differenti fra categorie di contribuenti
  • mettere in pericolo l'integrità morale della sfera privata del cittadino
  • utilizzare il parametro delle spese medie delle famiglie rilavate dall'Istat che non hanno connessione con la materia tributaria