Fisco darecord e potere d'acquisto semprepiù debole, è questa la fotografia reale dell'Italia, che per l'anno in corsonon vedrà nessun mutamento oggettivo di elevato impatto sulla crisi, ma che al contrario mostra undifetto abituale ormai consolidato, lontano dal risolvere i problemistrutturali del paese.

I dati in circolazione di queste ultime settimane, oltrea evidenziare lo stato in cui versano numerose famiglie, pongono l'accento sulcollasso del sistema della piccola emedia impresa, cioè di chi da lavoro a centinaia di persone.

Costrette a chiudere perché ridotte a uno stato quasi –vegetativo, le aziende italiane, si trovano a dover pagare un prezzo moltoalto, che si riflette direttamente sull'intero ciclo economico del ceto medio, trasformando una società di benesserein un vero e proprio stato di sopravvivenza.

L'Ingente tassazione legata a filo diretto dall'infaustoconnubio di chiusura del creditobancario e dall'inesigibilità dei pagamentiverso la clientela, ha decretato il fallimento di migliaia di Imprese, colrisultato crescente del tasso di disoccupazione.

Una serie di elementi e statistiche bloccate saldamenteal 1980, anno in cui la pressione fiscale e il tasso di disoccupazione segnavano un minimo storico, seguito da un potere d'acquisto che non superava il tassod'inflazione.

Analizzando i numeri, l'ultimo trentennio, ha decretatoun blocco sostanziale della crescita, inevitabilmente riflesso ai nostrigiorni, lasciando spazio a un sistema economico legato alla speculazionecreditizia dei grandi colossi, senzanessun seguito positivo sul sistema paese, producendo un effettoirrazionalmente negativo sull'intera produttività di casa nostra.

I risultati di politiche dedicate allo spreco e allo sperpero di denaro pubblico,che si sono susseguiti nel corso degli anni, non hanno mai segnato battuted'arresto.

Politiche economiche dedicate basate sui tagli e finalizzate allo sviluppo delpaese, seguite da un fisco più equo e da un'incentivazione all'assunzione di manodopera, avrebberopermesso oltre a una stabilità strutturale, rivolta a una perequazione di risorse mettendo i conti a posto, unincremento degli introiti statali destinati al completamento di opere incompiutedestinate non solo all'ammodernamento del paese, ma soprattutto a dare una dignitàa chi oggi non ha più un lavoro.

In sostanza le manovre assistenzialistiche seguite dal presunto risanamento messo in attocon l'austerity, ha prodotto ilcollasso del sistema economico.