L'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge chedispone l'abolizione delle province in Sicilia con i voti della maggioranza,composta da PD, UDC e Lista Crocetta, e del Movimento Cinque Stelle che,dell'abolizione delle province, ne ha sempre fatto un punto di forza delproprio programma. I voti favorevoli, nella votazione definitiva di ieri, sonostati 51 mentre quelli contrari 22 più 1 astenuto. L'abolizione delle provincecomporterà, secondo il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, un risparmioper le casse della regione di circa 50 milioni di euro, smentendo così le affermazioni del centro destra siciliano che hanno votato contro l'abolizione sostenendo che si vuole cambiare per non cambiare nulla.

La norma approvata dispone il commissariamento delleprovince e l'annullamento delle elezioni provinciali che avrebbero dovutosvolgersi insieme alle comunali a fine maggio, inoltre, entro il 31 dicembre2013 dovranno emanarsi le disposizioni applicative che regoleranno il passaggiodalle Province ai Consorzi di Comuni. Il governatore Crocetta, incassata questavittoria, si è detto pronto per un'altra battaglia, quella sulla riduzionedegli stipendi dei burocrati della regione, invocando rapidità. Sicuramentedalla sua parte si schiereranno i 15 deputati regionali del Movimento CinqueStelle che già si sono diminuiti lo stipendio, autonomamente, come sancito dal loroprogramma, fin dall'inizio del loro mandato.

Dunque in Sicilia pare che la rivoluzione sia iniziata,grazie all'intesa tra la sinistra progressista di Crocetta e il MovimentoCinque Stelle, anche se finora i grillini si sono mostrati favorevoli nel condurrealcune battaglie del governatore della Sicilia perché si trattava di questioniportate avanti in campagna elettorale proprio dal Movimento di Beppe Grillo,come la riduzione dei costi della politica, l'abolizione delle province, labattaglia contro il MUOS di Niscemi e il reddito di cittadinanza.