Nel 2013 per l'effettocombinato di imposte, tasse, contributi e balzelli di varia specie e natura ogniitaliano sarà costretto a sborsare una somma complessiva che si aggireràintorno agli 11.735 euro. A renderlo di dominio pubblico in questi giorni èstata la CGIA di Mestre.

Il livellodella pressione fiscale dunque si attesta su numeri record e in percentuale arrivaa superare la quota del 45,1% rispetto al PIL. In buona sostanza stiamoarrivando all'assurdo: il cittadino lavora ormai quasi 6 mesi all'annogratuitamente, versando quanto guadagnato nelle casse dello Stato e delleamministrazioni pubbliche.

Guardando all'andamento dello sviluppo della pressionefiscale negli ultimi trent'anni ci si rende conto di come questa sia cresciutaa dismisura, ben oltre i limiti di tollerabilità da parte del cittadino medio. Nel1980 il livello della pressione fiscale nei confronti del PIL era difatti parial 31,4%.

La CGIAdi Mestre fa presente che attualizzando gli introiti del fisco nel 1980 ed esprimendoliin monete corrente si ottiene la somma complessiva di 63,8 miliardi di euro,che corrisponde in euro a quanto il fisco percepiva dai contribuenti nel 1980. Afine 2013 invece il dato previsionale indica che nelle casse dell'erario, attraverso l'Agenzia delle Entrate, entreràinvece una somma di 714,3 miliardi di euro, ben 650,5 miliardi in piùrispetto al 1980.

Il contributo medio pro-capite dato dai lavoratori al fisco corrispondeva nel1980 alla somma attuale di 5.125 euro, era cioè un importo corrispondente ameno della metà di quanto viene versato oggi in media dal singolo contribuente.