Dopo che il Parlamento sicilianol'8 gennaio aveva votato all'unanimità il blocco dei lavori per larealizzazione del MUOS (stazione satellitare USA) a Niscemi, il Presidentedella Regione Rosario Crocetta in una conferenza stampa svoltasi nellamattinata del 12 gennaio aveva dichiarato di aver dato seguito alla volontàespressa con questa deliberazione, annunciando l'avvio della procedura per la revoca dei permessi di costruzione a suotempo rilasciati. La repentina scelta del governo regionale era fra l'altrostata motivata dalla situazione di tensione generatasi nella notte fra il 10 e l'11gennaio a causa di scontri fra militanti del No MUOS e le forze dell'ordine.

Siamo giunti a febbraio e i lavori per la realizzazione dellastazione satellitare continuanononostante le dichiarazioni ufficiali del governatore siciliano che hannosancito la parola fine sulla vicenda del MUOS in Sicilia. Già in occasione diquella presa di posizione ufficiale, a dire il vero, Crocetta si era espressocon chiarezza: "Il governo regionale – aveva detto Crocetta – trova veramentesingolare che si sia accelerata improvvisamente la procedura per ilcompletamento del MUOS quando era ormai nota la volontà politica di bloccare ilavori". Quale sarebbe la dichiarazione di Crocetta oggi, alla luce del fattoche da parte americana si continua imperterriti nella attività di allestimentodella stazione MUOS nonostante sia ormai di dominio pubblico che i permessi dicostruzione verranno revocati ?

Forse il tono pacato usato dal governatore in quelfrangente si colorirebbe di accenti più polemici. Nel frattempo però ilgovernatore è costretto ad incassare le critiche degli esponenti siciliani delMovimento 5 Stelle. I grillini criticano il fatto che allo stato attuale pergiungere alla revoca dei permessi di costruzione è stato adottato il procedimento d'urgenza, un procedimentoche a loro dire, in presenza di una documentazione incompleta e in assenza diuna situazione di pericolo immediato viene il più delle volte respinto.

Igrillini, attraverso la voce del proprio capogruppo all'ARS, Giancarlo Cancellieri, sostengono che la procedura che meglio avrebbe fatto al caso del MUOS sarebbestata quella della revoca in autotuteladelle autorizzazioni da ritenere illegittime per diversi motivi: violazione deldivieto di costruzione in quella zona (una zona A, quindi vincolata), nellaviolazione delle norme sulla Conferenza di servizi, del piano paesaggisticodella provincia di Caltanissetta, della normativa in materia di radioprotezionee del "principio di precauzione" (non si tiene conto, secondo i deputati, deipossibili malfunzionamenti dell'impianto che potrebbero provocare gravi dannialle persone esposte).