Un documentoche secondo gli inquirenti lega con un filo diretto i due esponenti degli oppostischieramenti politici, da un lato il coordinatore nazionale Pdl Denis Verdini, e dall'altro l'onorevoleFranco Ceccuzzi (PD).

Nella presunta lettera, datata 12 novembre 2008, spunta fuori una forma di accordo, secondo cui idue politici s'impegnano a garantire postinel Cda di Mps e finanziamenti a imprese collegate in cambio di favori.

Nel dettaglio il coordinatore Pdl, si pone da garante a livello di governo nazionale,garantendo supporto all'attuale maggioranza senese, in cambio di unacandidatura del Pdl nella giunta provinciale senza sconvolgere gli attuali schemi partitocratici.

Dall'altro alto l'onorevoleCeccuzzi oltre a dare il suo appoggiato a Verdini, avrebbe garantito sullariconferma di un consigliere d'amministrazione nel Cda dell'istituto di credito,incaricando tre deputati dell'opposizionea risiedere sia nella fondazione sia nell'amministrazione.

Tuttoè da stabilire, anche perché ilpresunto documento non è firmato dai due interlocutori, per i magistrati l'obiettivoè di stabilire la veridicità dei presunti fatti.

Nel frattempo Verdini eCeccuzzi, interrogati ieri come persone informatesui fatti, hanno naturalmente smentito ogni tipo di accordo, mettendosientrambi a disposizione della magistratura per chiarire la loro posizione efare luce sulla vicenda.

Commentando i fattiimputati, il coordinatore nazionale PdlVerdini definisce il presunto accordo, totalmente falso, inventato di sanapianta, una polpetta avvelenata.

Il documento inquestione che conterrebbe l'accordo,è redatto in formato word, non contiene né intestazioni ne timbri, e ci sonosolo i nomi dei due parlamentari, ma senza la firma, solo i pm di Siena e Firenze, incaricati a svolgere le indagini potranno dare qualcherisposta.