I Gruppi di AcquistoSolidale (G.A.S.) nascono dall'idea di un approcciocritico al consumo di beni, solitamente di natura alimentale, esono finalizzati alla realizzazione di un modello alternativo diacquisto, che valorizzi aspetti diversi rispetto a quelli propridella grande distribuzione.

La caratteristicapredominante nei G.a.s. è lo scopo solidale, ovverol'eticità dell'acquisto, ma altrettanto importanti sono lerelazioni umane che siinstaurano tra i membri del gruppo nonché il legame con l'Ambientecircostante e con le tradizioni enogastronomiche.

I criteri seguiti nellascelta dei beni sono legati alla qualità del prodotto, allemodalità di produzione ed al rispetto dei lavoratori.Spesso vengono privilegiati gli alimenti derivanti da agricolturabiologica certificata, così da garantire un elevato standard digenuinità.

Inoltre, al fine diridurre al minimo l'impatto delle emissioni inquinati nell'ambiente,si cerca di utilizzare imballaggi riciclabili ed ecocompatibili,nonché di acquistare le merci da produttori locali, così daaccorciarne notevolmente il tragitto fino alla tavola del consumatorefinale. Questo aspetto comporta, come corollario, che si venga acreare una fitta rete di contatti fra il gas e le realtà produttivelocali, con evidente vantaggio per queste ultime, spesso destinate asoccombere nella sfida con la grande distribuzione.

L'acquisto dei prodottiavviene cumulativamente, così da permettere anche un risparmio suicosti.

L'organizzazione deigruppi d'acquisto è fortemente diversificata: esistono, infatti,associazioni riconosciute, associazioni non riconosciute o semplicigruppi informali. Ogni realtà privilegia il modello organizzativoche maggiormente si adatta alle proprie esigenze, tenuto conto delnumero dei partecipanti e della lorolimitrofa presenza.

L'esperienza del g.a.s.ha avuto inizio a Fidenza nel 1994, con la creazione del primo gruppod'acquisto; nell'arco di poco tempo sidiffuse un g.a.s. in ogni provincia d'Italia, complice unamaggiore consapevolezza dei "peccati" della grande distribuzionee delle aziende multinazionali.

Nel 1996 la pubblicazionedel manuale "Guida al Consumo Critico", ad opera delCentro Nuovo Modello di Sviluppo, contenente informazioni sullemetodiche di produzione dei grandi gruppi aziendali, ha incrementatoin maniera esponenziale il disagio nei confronti nell'economia diconsumo, sancendo, difatto, la consacrazione del g.a.s.

quale modello antitetico alconsumo di massa.

Nel 1997 è nata la retenazionale dei gruppi d'acquisto solidali, per permettere alle realtàlocali di mettersi in contatto tra loro.

Nel 2007 il Parlamentoitaliano ha approvato, nella Legge Finanziaria per il 2008, unemendamento che prevede il riconoscimento, in capo ai g.a.s., dellostatus di attività non commerciali, con conseguente esenzioneda oneri fiscali.

I GASquindi sono diventati formalmente "soggettiassociativi senza scopo di lucrocostituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo dibeni e distribuzione dei medesimi con finalitàetiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale"(Legge Finanziaria 2008, art. 1, comma 268).

Attualmentela diffusione dei gruppi d'acquisto sul territorio nazionale èdivenuta capillare. Secondogli ultimi dati Coldiretti / Censis sono 7milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a dei gruppi diacquisto solidali, di cui 2,7 milioni in modo regolare. Ne consegue cheil 18,6% degli italiani fa la spesa oggi, almeno in parte, attraverso il modello dei g.a.s..

Lascelta dei cittadini di partecipare ad un gruppo di acquisto e dioptare per beni alimentari ottenuti secondo logiche differenti daquelle del consumo di massa, votate non già alla quantità ma allaqualità ed alla cura del prodotto, testimonia la nascita di unanuova sensibilità fra i consumatori italiani. All'indifferenza perla provenienza geografica o le condizioni di realizzo si èsostituita l'attenzione per la produzione equa, svolta nel rispettodei lavoratori nonché dell'ambiente, a tutela del mondo che viviamononché delle generazioni future.