La tassa sui rifiuti da quest'anno cambia nome e sarà salatissima per i contribuenti. Da oggi 1 gennaio 2013 non si chiamerà né Tarsu, né Tia 1, né Tuia 2, ma si chiamerà Tares. Tares, dal connubio di tassa  sui rifiuti e servizi indivisibili comunali. Per servizi indivisibili comunali si intendono la pubblica illuminazione, la manutenzione del manto stradale, ecc. Ebbene proprio la componente sui servizi comunali farà incrementare i costi della nuova tassa sui rifiuti.

La nuova tassa sui rifiuti del 2013

Novità non solo nel nome della nuova tassa sui rifiuti a cui sono chiamati tutti i possessori di immobili, ma anche nel calcolo.

La Tares infatti secondo le stime fatte da associazioni di consumatori e sindacati peserà come un macigno sulle famiglie italiane. La Tares si qualifica come il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi comunale, destinato a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. Ed è proprio questa componente che produrrà i costi elevati del nuovo tributo. Pagheremo una tassa sui rifiuti dal 2013 salata proprio perché con essa pagheremo anche i servizi comunali.

Lo studio della Confcommercio

A rilevare questi aumenti è stato un recente studio della Confcommercio, in base al quale con il debutto il 1 gennaio 2013 della Tares, ci sarà un aumento spropositato delle tariffe sui rifiuti.

“Un  incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti del 290% – si legge nello studio della Confcommercio – e per alcune tipologie di attività incrementi medi superiori al 400%, come per la ristorazione, o addirittura al 600%, come per l’ortofrutta e le discoteche”.

Il valore base della Tares

Dal punto di vista prettamente pratico si ricorda che il valore di base del nuovo tributo sui rifiuti e servizi comunali è di 30 centesimi al metro quadrato dell’immobile, anche se il Comune può salire il valore anche a 40 centesimi.

 

Pagamento in 4 rate

L’ultima legge di Stabilità ha previsto poi che il pagamento della prima rata del nuovo tributo, anziché a gennaio, si verserà ad aprile, ferma restando la facoltà per il comune di posticipare ulteriormente tale termine ed è anche consentito il pagamento in unica soluzione entro il mese di giugno di ciascun anno.