La Svezia lancia la proposta di una tassa europea sulla carne al fine di limitarne il consumo. La filiera dell'industria della carne è troppo dannosa per l'Ambiente, nel settore alimentare il suo impatto non ha pari con quello di nessun altro alimento. Ed ecco quindi che la Svezia, incontrando il favore di ecologisti e animalisti che da lungo tempo cercano di puntare i riflettori su questo argomento, prende una posizione netta contro la carne e a favore delle colture di ortaggi e verdura.

Lo scenario di questa proposta del Consiglio Svedese per l'Agricoltura è la Commissione Agricoltura dell'Unione Europea, riunita per decidere anche delle future sovvenzioni per il settore agricolo.

Il settore della carne, sottolineano gli esperti scandinavi, determina danni ambientali ormai insostenibili (e si pensi solo al fatto che l'UNEP qualche anno fa in un suo famoso rapporto aveva indicato l'industria della carne e dei derivati nel suo complesso come primo fattore al mondo per il riscaldamento globale): bisogna quindi, per gli esperti svedesi, disincentivare la produzione e il consumo di carne per il bene di tutti, e tornare invece a sovvenzionare con maggior forza la coltura di frutta, ortaggi, verdure e cereali (cereali non destinati a nutrire gli animali da allevamento).

Il Consiglio Svedese per l'Agricoltura ha affermato che occorre informare l'opinione pubblica a riguardo, in modo che possa di propria iniziativa limitare il consumo di carne, nondimeno per ridurlo effettivamente in breve tempo è necessaria una tassa, una tassa europea.

Una proposta, questa della tassa europea sulla carne, a lungo attesa da ecologisti e animalisti. Finalmente qualcuno l'ha presentata. Ovviamente questo non implica il fatto che poi verrà veramente adottata, nondimeno, in Europa, qualcosa si muove. E ci auguriamo quanto meno che i propositi di informazione e sensibilizzazione dei cittadini in merito al problema di un'alimentazione responsabile ed ecosostenibile vengano rispettati.