La previdenza complementareconquista i risparmiatori italiani che crescono, così come i rendimentidivenuti particolarmente positivi nel 2012.

Infatti, il rendimento medio annuo del 2012 si è fermato aquota 8%, di cui si differenziano il +7,8% dei negoziati e l'8,6% di quelliaperti; più del doppio rispetto alla rivalutazione del TFR, che si attesta a un +3,3% netto, nonostante la crescitadell'inflazione registrato nel corso del 2012 (la liquidazione si rivalutasommando il 75% dell'inflazione con l'1,5%).

Questo trend è il risultato degli andamenti particolarmentepositivi dei mercati azionari internazionali, oltre alle buone performance di titoli di Stato sia europei cheitaliani.

I gestori di fondi aperti investono per lo più in strumenti azionariper il 49,7% del proprio portafoglio (dati al settembre 2012 del BollettinoMefop), mentre i titolari di fondi negoziali investono il 70% in questi asset.Per questo motivo, si spiega anche la performance di tali gestioni a quella deititoli di Stato europei.

Secondo l'agenzia Covip,che dal 2005 monitora l'andamento della previdenza complementare, è la quintavolta che quest'ultima ottiene risultati migliori rispetto al TFR che, dicontro, ha prevalso nel 2007, nel 2008 e nel 2011 (il miglior posizionamento èstato dato dalla crisi finanziaria dei mutui subprime e poi del debitoeuropeo).

Analizzando le performance nel medio termine, sono i fondi pensionenegoziali quelli che la spuntano, specie dopo il 2007 con la riforma sul TFR.Infatti, la stragrande maggioranza dei risparmiatori che ha scelto questaformula ha ottenuto risultati positivi e la performance media è vicina all'11%. Per chiha optato per i fondi aperti, la performance è mediamente dell'8,6%.