Il Redditometro permetterà all’amministrazione tributaria di riscontrare i redditi dichiarati dai contribuenti con l’effettivo tenore di vita, studiando le varie voci di spesa.

Il controllo scatterà revisionando  bollette,  acquisti di varia origine: alimentare, vestiario, tempo libero, spese sostenute per l’auto e a quelle per la barca fino agli esborsi destinati a viaggi, libri, asili e animali domestici.

L’Agenzia delle Entrate controllerà la proporzione di quanto dichiarato facendo riferimento a 11 profili familiari, come per esempio se si è single oppure in coppia e così via, e 5 aree territoriali.

Già da qualche tempo i cittadini possono usufruire di questo servizio, infatti c’è  un programma, scaricabile sul sito dell’agenzia delle entrate, per verificare in modo autonomo se il reddito dichiarato è effettivamente proporzionato alle spese affrontate.

I controlli del Fisco dovrebbero partire da marzo e potranno risalire fino ai redditi dichiarati nell’anno di imposta 2009. Se l’Agenzia dichiarerà che le spese sono incompatibili per oltre un quinto chiederà spiegazioni al contribuente che potrà dire la sua facendo vedere che la spesa contestata è stata fatta con risparmi precedentemente accantonati, o da parte di soggetti diversi.

Intorno a questo argomento ci sono state molte critiche soprattutto per ciò che riguarda la spesa sostenuta e la spesa media calcolata dall’Istat ma il premier Monti lo difende escludendo possa trattarsi di “uno stato di polizia fiscale”.