Il direttore delle Agenziedelle Entrate, intervenendo alla 22esima edizione di Telefisco, sostiene fermamenteche gli onesti non devono preoccuparsi del Redditometro,uno strumento creato solo per colpire i reali evasori fiscali.

Se dovesse propagarsi l'effetto Depardieu, (ricordiamo che l'attorefrancese ha chiesto e ottenuto la cittadinanza Russa per evitare i controllidel Fisco francese), secondo Beferaquesto indicherebbe che tra i cittadini italiani vi è un alto numero di evasorifiscali che cercano in ogni modo di opporsi a qualsiasi passo avanti.

Le reazioni eccessive che sistanno propagando intorno allo strumento, aggiunge, lasciano comunque pensare: "ognuno è libero di fare quello che vuole ma gli onesti non scappano".

Perverificare la conformità del reddito rispetto a quello dichiarato, l'Agenzia delle Entrate terrà effettivamenteconto degli acquisti e degli investimenti o risparmi dei contribuenticonfrontandoli con i redditi dichiarati a partire dalle dichiarazioni del 2010e quindi riferiti ai redditi 2009. Dal momento che il reddito disponibile altronon è che la somma dei consumi e dei risparmi in effetti in caso di dichiarazioni veritiere i contribuenti onesti non dovrebbero temere nulla.

Riteniamoperò che, al di là dell'onestà edelle dichiarazioni non mendaci, l'angosciadei contribuenti sia comunque determinata dall'incubo di poter finire nel mirino del Fisco e quindi di dovergiustificare spese effettuate anche tre anni fa in caso di accertamenti.

È possibile che alcuni abbiano avutoin prestito denaro da parenti oamici in momenti di difficoltà per spese economicamente importanti, acquistomacchina/ casa, e che questi nonsiano tracciabili in quanto datimanualmente e non versati con assegni o bonifici. Oppure che alcune spese piùconsistenti, pensiamo ad una seconda casa al mare, probabilmente non in lineacol reddito dichiarato, siano state possibili utilizzando somme derivate dallaliquidazione di precedenti rapporti di lavoro.

Confidiamo quindi che il Redditometrosia realmente una lotta all'evasionee che non diventi un ulteriore motivo di pressionefiscale sui contribuenti che hanno risparmiato per comprarsi, magari, anchesolo una volta nella vita un benepiù costoso.