Nel panorama fiscale odierno il Redditometro rappresenta il mezzo principale della PubblicaAmministrazione nella lotta all'evasionegrazie all'innovativo sistema di effettuare controlli incrociati attraverso unsoftware per scoprire i redditi di persone fisiche non congruenti rispetto allespese. Lo strumento dovrebbe quindi consentire l'individuazione delle personefisiche che presentano dichiarazioni mendaci.

L'avvocato tributarista Maurizio Villani in un'intervista rilasciata a AlessandroCamillini, giornalista di LeggiOggi, spiega isuoi dubbi sull'efficacia del Redditometro e ne contesta alcuni aspettinormativi ritenuti incostituzionali.

Sostiene, ad esempio, che la sensazione percepita daicittadini sui controlli effettuati dal Fisco sia quella di uno stato di polizia, in quanto il Decreto Ministeriale 24 dicembre 2012prende in considerazione 100 voci di spesa che ormai rientrano nellaquotidianità di ogni persona. A suo avviso non si può quindi mutare il propriostile di vita per sfuggire dal Redditometro. Anche perché, aggiunge, Il DecretoMinisteriale è da ritenersi illegittimoper eccesso di potere, poiché non esplicita le attività istruttore compiute e condiziona le abitudini di vitaquotidiana, più che identificare il "tenore di vita". Di conseguenza chi nonevadeva prima può continuare la propria routine senza porsi problemi.

L'Agenziadelle Entrate, aggiunge Villani, crede di poter recuperare materia imponibile con il Redditometro, ma questo, come stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n.23554 del 2012, è una presunzione semplice. Cioè l'Agenzia delle Entrate può solo usare lo strumento come criterioper selezionare contribuenti invitati all'obbligo contraddittorio, in caso contrario l'intera procedura risulterà nulla.

Se il contribuenteriuscisse a dimostrare giustificandosi tutte le spese in relazione a quantodichiarato l'Agenzia delle Entrate, per proseguire nella pratica, deve motivarela richiesta di accertamento aggiuntivo contestando ogni risposta fornita dal contribuente senzarichiamare unicamente gli elementi indicati nel Decreto Ministeriale.

Inoltrespiega che il Redditest è solamente uno strumento indicativo, che non può essere utilizzato in sede legale per difendersi, èsemplicemente uno strumento di autodiagnosi, che tiene conto solo delle spese del contribuente e non di quelle chesono disponibili negli archivi tributari. Inoltre il Redditest è fruibile dall'annodi imposta 2011 sebbene il  nuovo redditometro  controlli  periodi di imposta dal 2009 inavanti.

L'avvocatoinsieme al collega Sannicandro ha scritto un libro, che potrebbe tornare utile a molti cittadini, "Come difendere il contribuentedal Redditometro" compostoda10 capitoli incui ogni tipologia di accertamento viene sviscerato per mezzo dell'analisidella normativa, della prassi e della giurisprudenza, al fine di definire glistrumenti di tutela e le tecniche difensive migliori per la tuteladel contribuente.