La Tares? Che il pagamento venga effettuato prima o dopo, rimarrà una stangata. È netta la posizione di Rete Imprese Italia (associazione cheriunisce Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) sullanuova imposta sui rifiuti introdotta dal governo Monti con il decreto SalvaItalia. E il rinvio da aprile a luglio del pagamentodella prima rata, si legge in una nota dell'organismo, appare come "un compromesso dal sapore elettoralisticoche sposta il problema senza risolverlo".

Inutile o quasi, quindi, l'emendamento votato dal Senato negliscorsi giorni, che fa slittare a luglioil pagamento della prima rata della nuova tassa, mantenendone però l'entrata invigore da gennaio.

Secondo Rete Imprese Italia la decisione del Senato ha pocosenso e suona quasi come "una beffa peri contribuenti che, tra i numerosi balzelli, dovranno comunque affrontareanche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primogennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia". È già stato calcolatoche l'aggravio per ogni famiglia quest'anno sarà del 29%.

Tutto fa pensare, prosegue il comunicato, che "si tratteràdi una stangata", visto che il governo si aspetta dalla Tares maggiori entrateper i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a unincremento di 16 euro per abitante.Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi dieci anni, conla crescita del 57% delle tarifferifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all'Area euro.