A comunicarlo è l’Istat, spiegando che l’incidenza rispetto al 2011, è stata dello 0,5%, rispetto alle precedenti stime, che oscillavano tra lo 0,3 / 0,4%. A frenare in minima parte, l’aumentare del debito, questa volta ci ha pensato la nuova imposta municipale, le entrate totali nel mese di settembre dello scorso anno sfiorano quota 46%, con un aumento del 2,7% rispetto al 2011.

Nonostante viviamo tra l’incudine della crisi finanziaria e, il martello della crisi economica, le entrate fiscali fanno segnare un significativo passo in avanti verso l’assalto al debito di stato, raggiungendo un’influenza quantitativa sul Pil del 44,8%, l’1,60% in più rispetto al 2011. 

Il trimestre che ha fatto registrare il maggior gettito, è stato il terzo, con un aumento tendenziale del 3,6%, grazie soprattutto al pagamento dell’Imu e delle accise, l’effetto delle entrate è del 3,4% per le imposte indirette e del 6,9% per quelle dirette e del 6,7 per i movimenti correnti.

In aumento anche le uscite totali, con una crescita tendenzialmente dell’1,5%, sulla stessa scia quelle correnti (+1,3%) e quelle in conto capitale (4,9%), ciò sta ha significare che l’indebitamento comincia a essere in leggera flessione. Scendono dell’1,8% gli obblighi verso le pubbliche amministrazioni, inferiori dello 0,7% rispetto al 2011.

In aumento il saldo primario degli interessi passivi, pari a 11.548 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del 3%, e in aumento di 1,2 punti rispetto al 2011. Concludendo l’Istat, sottolinea che il saldo corrente del 2012, si è attestato a quota 3.542 milioni di euro (-289 mln nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza positiva sul Pil dello 0,9%. I dati sono ancora provvisori, a essi vanno sommati gli ultimi tre mesi dello scorso anno, in particolare l’ultima rata dell’Imu e le accise sui carburanti.