Il gioco d’azzardo patologico rientra nel novero dei disturbi del comportamento studiati dalla psicologia e dalla psichiatria. Allo stato attuale viene classificato come disturbo ossessivo-compulsivo, ma nel mondo scientifico vi è unanimità di vedute nel qualificarlo come una vera e propria tossicodipendenza: si tratterebbe di una di quelle forme di dipendenza che vengono denominate come “dipendenze senza droga”.

Come chiarisce la dott.ssa Monica Monaco, psicologa e presidentessa del centro ASPEN Onlus, “il gioco d’azzardo patologico si configura come un problema caratterizzato da una graduale perdita della capacità di autolimitare il proprio comportamento di gioco, che finisce per assorbire, direttamente o indirettamente, sempre più tempo quotidiano, creando problemi secondari gravi che coinvolgono diverse aree della vita”.

Quando un semplice giocatore ricreativo si trasforma in giocatore patologico? “Un giocatore veramente dipendente – afferma la dott.ssa Monaco - è una persona in cui l’impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. L’autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa e innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo in cui se il giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col tentativo di rifarsi e di riuscire almeno a riprendere i soldi persi, se vince si giustifica affermando che è il suo giorno fortunato e deve approfittarne, sottolineando una temporanea vittoria che supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e temporanea, questa affermazione interiore o esteriore”.

Secondo stime approssimative facilmente riscontrabili in Internet, il settore dei Casinò online ha registrato nel 2012 un fatturato record di 500 miliardi di dollari. Si tratta di uno dei pochi settori al mondo in grado di generare risultati economici di questa rilevanza e mostra ulteriori margini di sviluppo. Nel nostro paese il mercato dei domini destinati al gioco online è stato un questi anni un mercato molto florido, dato che i domini in questione sono stati venduti a prezzi molto alti.

Ciò testimonia da un canto la crescente attenzione degli utenti verso il gioco online e dall’altro fa capire quale sia l’enorme peso che il mercato del gioco esercita nell’economia italiana.

Il dr. Cesare Guerreschi, psicoterapeuta e presidente della Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive (SIIPAC) ha evidenziato, all’atto della sostanziale legalizzazione del gambling online, che “lo Stato italiano avrebbe dovuto assumersi prima di tutto la responsabilità di un’indagine statistica seria per capire la situazione reale sulla dipendenza da gioco, senza delegare a holding e gestori visto che negli ultimi anni le indagini sulla dipendenza da gioco sono state realizzate da soggetti non proprio disinteressati, come Monopoli di Stato e Sisal”.