A poco meno di un mese dalla scadenza fiscale più temuta nel 2012 arriva per il contribuente italiano un altro adempimento, per fortuna solo burocratico: la dichiarazione IMU.

Con un notevole ritardo rispetto alla data di presentazione inizialmente prevista e sottoposta a vari rinvii, il 4 febbraio prossimo sarà l’ultimo giorno utile entro il quale presentare il modello dichiarativo per comunicare al comune in cui sono ubicati gli immobili posseduti le variazioni nel suo utilizzo. Sul sito del Ministero delle Finanze sono già presenti istruzioni di compilazione e modelli da inviare che sicuramente saranno un primo aiuto per il contribuente, per il quale però data la complessità delle casistiche presenti sembra necessaria l’assistenza di associazioni di categoria, CAF e commercialisti.

Gli obblighi dichiarativi sussistono in caso di immobili sottoposti a riduzioni di imposta e quando il comune sia impossibilitato a recepire i dati rilevanti dall’anagrafe tributaria. Le casistiche principali sono:

  • Fabbricati inagibili, inabitabili o storici: la riduzione della base imponibile del 50% sancita dal Decreto Salva Italia, e quindi il pagamento dimezzato dell’IMU, fa sorgere l’esigenza della dichiarazione;
  • Immobile con riduzione di imposta stabilita dal Comune: immobili non produttivi di rendito fondiardio ai sensi dell’art. 43 del Tuir, immobili posseduti da soggetti passivi IRES e locati con contratto registrato in data precedenti al 1 luglio 2010.
  • Immobili posseduti dall’impresa edile costruttrice e destinati alla vendita.

 

Particolare attenzione è data anche ai terreni agricoli nel caso siano posseduti e condotti da coltivatori nonché a quelli trasformati in area fabbricabile.

Le modalità di presentazione messe a disposizione oltre alla canonica consegna presso gli sportelli dell’Ufficio Tributi del Comune interessato e la spedizione tramite raccomandata, contemplano anche l’invio in modalità telematica.