Tares, Imu, Iva e Ivie: sono questi i principali tributi che pagheremo nel corso del 2013, un anno che dal punto di vista della fiscalità è ancora molto incerto. Se nello scorso anno il popolo italiano è stato tartassato dall’Imu, nei prossimi dodici mesi i cittadini dovranno rimboccarsi ulteriormente le maniche per far fronte a nuove introduzioni fiscali, oltre che ai vecchi prelievi come l’Iva. Andiamo ad analizzare la situazione nel dettaglio.

Per quel che riguarda Imu e Iva, la maggior parte degli italiani si è già fatta un’idea del tipo di tributo e della relativa applicazione.

L’imposta sugli immobili è stata la vera croce per gli italiani, lo Stato ha incassato una cifra compresa tra i 23 e i 24 miliardi di euro con il prelievo di questa imposizione. Questo dato, paragonato al prelievo del 2010 di 9 miliardi di euro con l’applicazione dell’Ici, fa riflettere e preoccupare tutti i cittadini. L’Iva, invece, avrebbe dovuto subire diverse modifiche con la Legge di Stabilità del Governo Monti ma, alla fine, cambierà soltanto l’aliquota ordinaria: a partire dall’1 giugno 2013 si passerà dal 21% al 22% mentre il prelievo IRPEF resterà immutato.

Le vere e proprie innovazioni saranno rappresentate dalla Tares e dall’Ivie. Il primo tributo è relativo ai rifiuti e sostituirà la Tarsu e la Tia.

Gli economisti hanno già stimato che questo prelievo che entrerà in vigore a partire dall’1 aprile andrà a pesare in maniera considerevole sulle casse degli italiani e lo Stato guadagnerà 80 euro in più all’anno (+37,5%), un aumento che nel giro di sei anni raggiungerà la spaventosa percentuale del 154,6%. L’Ivie, invece, è un tributo di cui non si è ancora parlato molto: riguarda il possedimento di immobili in territorio straniero da parte di cittadini italiani.

Lo Stato ha dichiarato di aver introdotto questa tassa per ragioni di “coerenza e equità”, in sostanza per non far pagare un tributo sugli immobili soltanto a chi possiede la casa in Italia. L’Ivie, però, può generare difficoltà nel calcolo della base imponibile perché si deve determinare il valore dell’immobile o il valore del mercato; in più si deve prendere in considerazione l’imposta patrimoniale pagata all’estero.

Questo provvedimento entrerà in vigore a partire dal primo luglio 2013.

L’ultimo tributo riguarda i mercati finanziari ed è un prelievo nominato pochissime volte nel corso dei mesi precedenti. Questo tributo è la cosiddetta Tobin Tax,  relativo a tutte le transazioni finanziarie, che sarà in vigore a partire dall’1 marzo 2013. Inizialmente la Tobin Tax sarà dello 0,12% sull’acquisto di titoli italiani in mercati ufficiali mentre dello 0,22% per quel che riguarda i mercati non ufficiali. Il provvedimento è però destinato a scendere dello 0,02% in entrambi i casi a partire dal 2014.