Stando ad un'analisi compiuta da Rete Imprese Italiail livello di reddito pro capite disponibile è sceso a meno di 17.000 euro: 16.955 euro contro i 17.337 euro registratinel 2011. In seguito ad una comparazione è emerso che si tratta dello stessodato registrato nel 1986, dunque oltre 25 anni fa.

Incredibile il tassodi decremento fatto registrare dal dato, considerato che nell'anno diinizio della crisi (il 2007) si calcola fosse attestato sui 19.515 euro.Estremamente preoccupanti anche i dati relativi alle imprese: nel periodo2011-2012 oltre 100.000 aziende sono state infatti chiuse, e stando alle stimerealizzate si calcola che nel solo 2012 sia scomparsa un'azienda al minuto.

Anche il livello dei consumi continua a precipitare; nel2012 la spesa pro capite è infatti scesa del 4,4% giungendo a toccare quota15.920 euro. Stando alle previsioni elaborate da Rete imprese Italia, nell'annoin corso si registrerà poi un ulteriore calo (attestabile all'1,4%), decrementoche farà toccare quota 15.695 euro complessivi. Anche i consumi tornano indietronel tempo dunque, raggiungendo i livelli di 15 anni fa (1998).

Come già accennato, a destare preoccupazione è lostato di salute dell'intero tessuto produttivo economico made in Italy: alle giàmenzionate 100.000 aziende scomparse nel 2012 vanno infatti aggiunti i datirelativi alle nuove iscrizioni, risultate in pesante difetto rispetto agli anniprecedenti.

Il saldo tra mortalità e natalità delle imprese è infatti risultatonegativo di circa 70.000 unità.

Lo stato di cose è ormai insopportabileper aziende e imprese, che stando a quanto dichiarato dal presidente di turnodi Rete imprese Italia, Carlo Sangalli, proclameranno peril 28 gennaio una giornata dimobilitazione nazionale.

La speranza è che un simile gesto possa servire asensibilizzare il governo riguardo la necessità di diminuire la pressionefiscale (salita del 56% nel 2012) e di creare le condizioni per dare nuovoimpulso alla crescita.