La nuova imposta (Tares), che sostituisce la vecchia (Tarsu), porterà un nuovo e imponente aggravio di spesa (80 euro a bolletta) sulle famiglie Italiane, peraltro già penalizzate dagli aumenti sulle tassazioni comunali: Imu,Tassa Rifiuti e Addizionale Irpef.

In dettaglio la nuova tassa nel 2013, peserà mediamente circa 350 euro in più rispetto alla Tarsu, soprattutto sui redditi da lavoro dipendente e sui pensionati, con un introito per lo stato di 9,5 miliardi di euro, circa 2 Mld in più rispetto al 2012, che sommata alla tassazione locale in corso, incideranno in termini di pressione fiscale oltre 1.700 euro annuo su ogni nucleo famigliare.

A fotografare gli effetti di questa nuova stangata, è stata l’Uil, che già all’inizio 2012, aveva denunciato un aumento del 14,3% registrato nell’ultimo quinquennio, con un esborso di 225 euro.

Dall’indagine condotta dal sindacato, in 39 città, gli aumenti più consistenti, si sono avuti nei capoluoghi di provincia, così ripartiti: Matera + 39,5%; Bari +30%, Milano +20%, Novara +19,2%, Firenze +16,6%, Avellino +15%, Crotone +14,9%, Campobasso +9%, Mantova +8,5% e Ravenna +7,6%.

Tra le grandi città, l'aumento è stato: del 5% a Palermo, 4,1% a Bologna, 3,2% a Perugia, 3% a Bolzano e Torino. A Roma, invece, l’effetto al rialzo non è andato oltre il 2,5%, grazie al recupero dell'Iva non fatto pagare in bolletta nel 2010.

Soltanto in tre sono state le città che l'hanno diminuita: Lucca - 7,5%, Treviso - 5,4%, Teramo - 4,8%. Mentre in termini di valori assoluti, la Tarsu più pesante è quella che si paga a Napoli, con un esborso di 427,80 euro l'anno per famiglia, ma non va meglio a Salerno 355,60; Alessandria 337,50; Prato 329; Venezia 325; Gorizia 324,60; Siracusa 317,20; Caserta 314,60; Roma 310,98; Latina 304,30.

Le bollette meno pesanti, nel 2012 le hanno pagate solo 1.300 Comuni, cioè quelli che hanno applicano la “Tariffa d’igiene ambientale”, con una media di 37 euro, mentre nei Comuni dove si applica la Tarsu, l'aumento medio corrisponde a circa 70 euro.